Verso il nuovo Dpcm, stop alle cerimonie e locali chiusi dopo le 18. Aumenta la dad

Ieri Giuseppe Conte ha rinviato la conferenza stampa e la firma sul nuovo Dpcm che comunque dovrebbe arrivare oggi. Disposizioni di chiusura, ma non un vero lockdown che il Paese non può permettersi. Il numero dei contagi, quasi 20mila in 24 ore, e soprattutto quello dei morti (151 ieri), hanno convinto il governo a correre ai ripari.

E allora stop alle cerimonie dopo matrimoni, comunioni e cresime. Saranno vietate le sagre, le fiere e gli altri analoghi eventi. Questo contiene l’ultima bozza del Dpcm. E ancora i ristoranti, bar, pub, gelaterie e pasticcerie, saranno chiusi dopo le 18 e la domenica e i giorni festivi. Negli alberghi resta consentita la ristorazione con 4 persone massimo per ogni tavolo soltanto per i clienti. Si potrà prendere il cibo da asporto, ma non consumarlo nelle vicinanze del locale.

Non ci saranno chiusure tra regioni o comuni, ma sarà fortemente sconsigliato spostarsi, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune.

Aumenta la didattica a distanza: 75% alle superiori. Materne, elementari e medie continueranno in presenza. Saranno chiuse le piscine, le palestre e centri termali. Saranno inoltre bloccate le attività dei parchi tematici e di divertimento, ma resterà consentito ai bambini e ai ragazzi l’accesso a luoghi destinati allo svolgimento di attività ludiche, ricreative ed educative.

Si potranno chiudere piazze e strade dopo le 21. Insomma una nuova stretta dolorosa, ma a quanto sembra, necessaria per arginare il diffondersi del Covid-19.

(Aggiornamento: il Dpcm è stato firmato dopo le 10 del 25 ottobre)