Video di Striscia, la Rti condannata a risarcire l’ex sindaco di Latina

Vincenzo Zaccheo (foto pubblicata da L'Ultima Ribattuta)

A dieci anni dal video “choc” di Striscia la Notizia, l‘ex sindaco di Latina Vincenzo Zaccheo ottiene un risarcimento danni di 50mila euro. La sentenza del Tribunale di Roma “ha accertato il carattere diffamatorio del video come già dimostrato dal perito”, fa sapere l’interessato che oggi esprime soddisfazione per il verdetto emesso a carico della società Rti – Reti televisive Italiane spa – del gruppo Mediaset condannata a risarcirlo.

“Esprimo soddisfazione – dichiara nello specifico Zaccheo – per la sentenza che condanna di RTI-Reti Televisive Italiane S.p.A., al risarcimento danni nei miei confronti per il video falso di Striscia La Notizia in cui veniva sottotitolata una frase in cui raccomandavo le mie figlie che, come dimostrato dal perito del Tribunale, in realtà non ho mai pronunciato. La sentenza del Tribunale di Roma ha accertato, dunque, il carattere diffamatorio nei miei confronti di quel filmato, chiarendo definitivamente che nella mia funzione di primo cittadino non ho chiesto favori per i miei familiari e in particolare per le mie figlie. Al contrario posso affermare invece di aver sempre lavorato per il bene della nostra città e della nostra comunità”.

“Purtroppo questa vicenda, oltre a procurarmi grande amarezza personale – aggiunge l’ex sindaco di Latina -, mi ha toccato nella sfera familiare e politica, causando a me e ai miei cari sofferenze, calunnie e attacchi del tutto fuori luogo. Al tempo stesso mi ha costretto ad abbandonare il mio impegno in politica al servizio della nostra comunità, portando anche alla caduta di un’amministrazione comunale sulla base di un pregiudizio nei miei confronti creato ad arte da una vicenda mediatica che, come si è dimostrato, era del tutto errata”.

Zaccheo considera questa sentenza un primo parziale risarcimento nei suoi confronti e nei confronti della sua famiglia, “che ha enormemente sofferto e che è stata pesantemente scossa da questa vicenda”.

“Infine voglio sottolineare come per 10 anni io e la mia famiglia abbiamo atteso che un giudice terzo e imparziale ripristinasse la verità dei fatti, ma ora che è successo non sentiamo la gratificazione che ci attendevamo, perché, alla fine di tutto, ciò che resta è il terrore e l’incredulità di quanto sia stato facile additarci alla pubblica gogna. Spero che questa vicenda possa essere da monito ad una maggiore riflessione e pacatezza di giudizi e di toni nella vita quotidiana così come, e forse di più, nella vita ‘social’”.

“La mia gratitudine va alla mia famiglia, ai tanti amici e a quella comunità cittadina di donne e di uomini che ho avuto l’onore di guidare e che non mi hanno mai fatto mancare solidarietà, sostegno e affetto. In queste ore – conclude – sto ricevendo attestati di vicinanza e di solidarietà da tanti sindaci ed ex amministratori, così come da tanti parlamentari ed ex colleghi deputati che ringrazio per l’affetto e la stima nei miei confronti che non è mai venuta meno”.