Villetta del generale a Sonnino. L’amministrazione: “C’è interesse pubblico”

“Nessun membro della giunta comunale ha ricevuto alcuna notifica di avviso di apertura dell’indagine”. L’amministrazione comunale di Sonnino risponde così alla notizia sull’inchiesta della villetta del generale della Guardia di finanza in servizio a Roma costruita, secondo gli inquirenti, al posto di un rifugio agricolo, con annessa piscina.

I membri della giunta comunale risultano indagati per la concessione del diritto di servitù su suolo pubblico ad un privato, per la realizzazione della stradina che collega la strada principale al fondo, prima cieco, dell’ufficiale, per permettere l’ingresso.

“Nel 2014 – scrivono dall’amministrazione – il signor Giovanni Padula, proprietario di un terreno ulivato intercluso e senza accessi pedonali e carrabili in località Monte Pero, avanzò al Comune di Sonnino una richiesta per poter realizzare uno stradello su terreno comunale al fine di poter accedere al proprio appezzamento.

La richiesta prevedeva comunque l’uso pubblico dello stradello da realizzarsi. Inoltre, è da sottolineare come tale richiesta fosse del tutto legittima anche in termini civilistici, considerando che il Dispositivo dell’art. 1051 del Codice civile recita testualmente:

Il proprietario, il cui fondo è circondato da fondi altrui, e che non ha uscita sulla via pubblica né può procurarsela senza eccessivo dispendio o disagio, ha diritto di ottenere il passaggio sul fondo vicino per la coltivazione e il conveniente uso del proprio fondo.

Il passaggio si deve stabilire in quella parte per cui l’accesso alla via pubblica è più breve e riesce di minore danno al fondo sul quale è consentito”.

Sempre dal Comune di Sonnino si apprende che “dagli accertamenti fatti in seguito alla richiesta, emerse che:

  • Il terreno comunale su cui costruire lo stradello di 120 metri di lunghezza e 4 metri di larghezza, in massicciato, erano nella piena disponibilità del Comune, essendo privi di diritti di terzi e senza diritto di pascolo;
  • Nella ponderazione comparativa tra interesse pubblico e interesse privato, è subito emersa la valutazione dell’interesse pubblico consistente nella esecuzione di uno stradello pubblico a costo zero per la collettività, in una zona altamente interessata da incendi, come dimostrato negli ultimi anni;
  • Facilitare l’accesso al fondo agricolo, mediante la costruzione dello stradello, è anche un modo per agevolare l’agricoltura e chi intende ancora praticarla, contrastando così l’abbandono della coltivazione dei terreni agricoli e il degrado che ne deriva dalla mancata cura degli stessi;
  • Oltre alla costruzione dello stradello, il privato si sarebbe accollato anche la manutenzione dello stesso nel tempo;
  • La realizzazione di una strada pubblica, già in sé connota un interesse pubblico. Non capita tutti i giorni di costruire gratuitamente e senza nulla in cambio (se non il diritto di accedere al proprio appezzamento) uno stradello pubblico!”

Fatte queste valutazioni, con delibera n. 4 del 22 gennaio 2015, la giunta comunale deliberava di autorizzare Padula alla realizzazione di una strada carrabile, “mantenendo il più possibile l’andamento altimetrico del terreno; la stessa sarà realizzata a mezza costa (scavo a monte e riporto a valle) e finita con massicciata stradale, tale da non creare superfici impermeabilizzate su terreno individuato in Catasto con le particelle 82 e 84 del foglio 13 di proprietà del Comune di Sonnino; la strada una volta realizzata a cura e spese del privato che provvederà anche alla sua manutenzione nel tempo, sarà aperta e di uso pubblico”.

“Alla luce di ciò – spiegano ancora dall’amministrazione comunale – risulta pacifico ed oltremodo evidente che l’autorizzazione per la servitù di passaggio pedonale e carrabile sul terreno di proprietà comunale, che prevedeva la costruzione dello stradello pubblico, potesse essere soddisfacente del diritto del privato ad accedere al suo fondo agricolo, ma soprattutto contenente l’interesse pubblico, consistente soprattutto nell’arricchire legittimamente il patrimonio dell’Ente, senza gravare sulle casse comunali, con uno stradello in una zona molto spesso soggetta ad incendi e quindi con l’utilità pubblica di poter permettere un rapido e facile intervento delle forze preposte all’antincendio.

Le accuse verso la Giunta, a quanto si legge dalla stampa, sarebbero quelle di non aver specificato l’interesse pubblico nell’atto deliberativo. Ma siamo certi che  la costruzione gratuita dello stradello pubblico, costituisse già di per sé un vantaggio per la collettività e quindi connotasse per propria natura l’interesse pubblico, per i motivi sopra descritti.

Siamo, pertanto, fiduciosi sulla facile soluzione del problema e archiviazione dell’indagine relativa allo stradello comunale, poiché, come sempre, l’amministrazione comunale ha tutelato e perseguito l’interesse pubblico”.