Woman friendship, l’assistenza a misura di donna che premia il Goretti: due bollini rosa all’ospedale di Latina

”Woman friendship”, il percorso assistenziale a misura di donna, fa conquistare al Goretti di Latina due bollini rosa. Si è tenuta ieri, 5 dicembre, all’Auditorium Biagio d’Alba – Ministero della Salute -, la Cerimonia di premiazione degli ospedali con i Bollini Rosa edizione 2018-2019, a 10 anni dalla loro istituzione.
“L’ospedale ‘Santa Maria Goretti’ di Latina – si legge in una nota stampa della Asl pontina – è stato nuovamente premiato con due Bollini rosa, a testimonianza della qualità dei percorsi assistenziali ”Woman friendship”, cioè a misura di donna, che vengono realizzati nella nostra azienda. E’ ormai dal 2010 che l’ospedale di Latina è riconosciuto dall’Osservatorio Nazionale Salute della Donna (Onda) tra i primi in Italia per le prestazioni sanitarie di livello elevato declinate al femminile. L’ASL Latina partecipa attivamente alle iniziative promosse da Osservatorio nazionale sulla salute della donna, anche
in occasione della Giornata mondiale dell’Osteoporosi, del Mese per la Salute Mentale o manifestazioni quali OpenDay e Open week , con l’apertura al pubblico di servizi , fornendo prestazioni aggiuntive e counselling dedicati, conferenze e diffusione di materiali promozionali anche nelle Scuole. La prima partecipazione al premio dell’ospedale di Latina risale al 2010 ed era incentrata prevalentemente sulla presentazione delle attività e buone pratiche del reparto di Ostetricia e Ginecologia, mentre nel tempo altri servizi e
percorsi assistenziali sono stati attivati con particolare attenzione alla medicina di genere , in particolare le cure cardiologiche, riabilitative, diabetologiche, oncologiche. Gli elementi qualitativi di particolare rilevanza dell’ospedale di Latina hanno permesso l’ottimo risultato ottenuto nelle diverse aree specialistiche presentate. Tre i criteri di valutazione con cui sono stati giudicati gli ospedali candidati, dalla Commissione multidisciplinare: la
presenza di aree specialistiche di maggior rilievo clinico ed epidemiologico per la popolazione femminile, l’appropriatezza dei percorsi diagnostico-terapeutici e l’offerta di servizi rivolti all’accoglienza e presa in carico della paziente, come la telemedicina, la mediazione culturale, l’assistenza sociale”.