Latina, l’Atral resta a piedi: inammissibile il ricorso al Tar. Via libera all’apertura delle buste per il servizio di trasporto

Un pullman Atral

La società Atral non era legittimata ad impugnare il ricorso al Tar per l’annullamento del bando di gara per l’affidamento del servizio di trasporto pubblico locale indetto dal Comune di Latina. La sentenza pubblicata oggi ha dichiarato il ricorso inammissibile, accogliendo in toto la tesi dell’avvocato Francesco Di Leginio in rappresentanza dell’ente municipale. L’Atral, attuale gestore del servizio alla sua ennesima proroga, aveva eccepito rispetto alla gara diversi aspetti tra cui il fatto che l’amministrazione non aveva provveduto, “come prescritto dalla norma, a pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea con almeno un anno di anticipo un avviso di preinformazione recante denominazione e indirizzo della stazione appaltante, nonché l’indicazione della tipologia di gara”.

Ma nell’udienza del 9 novembre 2017 l’eccezione di inammissibilità del ricorso sollevata dall’avvocatura comunale è risultata dirimente: “L’Adunanza Plenaria n. 1 del 2003, con pronuncia sulla quale la successiva giurisprudenza si è attestata, ha definitivamente chiarito – si legge nella sentenza – che in genere l’interesse differenziato utile a legittimare l’azione processuale nelle gare d’appalto sorge con gli atti applicativi della procedura di gara, laddove, in linea di massima, la sola disciplina contenuta nel bando e negli altri atti normativi del procedimento – disciplinare, capitolati – non determina in sé la compromissione di situazioni soggettive qualificate. Difatti i principi dell’azione processuale richiedono che sia l’interesse sostanziale, a tutela del quale si agisce, che l’interesse ad agire siano caratterizzati dai requisiti della personalità e della attualità. Tali interessi devono, cioè, essere propri del soggetto ricorrente e devono avere riferimento ad una fattispecie già perfezionatasi; diversamente, infatti, si sarebbe di fronte a interessi meramente potenziali”. E meramente potenziali sono stati giudicati gli interessi dell’Atral che non ha neanche partecipato alla gara.

“Il ricorso di Atral – si legge ancora nella sentenza del Tar di Latina – non contesta la doverosità ex lege della gara, né clausole che abbiano impedito all’impresa di concorrere con un’offerta”. Il collegio, presieduto da Antonio Vinciguerra, estensore del provvedimento, entra comunque nel merito della legittimità degli atti impugnati: “L’indagine condotta con l’ordinanza interlocutoria n. 501/2017 ha consentito – si legge in uno dei diversi passaggi della sentenza in favore del lavoro svolto dagli uffici comunali Trasporti e Gare di Latina – di accertare la piena leggibilità della disciplina di formazione dell’offerta e di esecuzione del servizio appaltando, laddove il disciplinare contempla la disponibilità per il servizio di Tpl della flotta automezzi del Comune contestualmente all’onere dell’affidatario di procedere alla sostituzione dei mezzi obsoleti (con anzianità pari o superiore a sedici anni)”.

Dunque, ora l’amministrazione comunale potrebbe consentire l’immediata apertura delle buste delle ditte che a settembre hanno presentato l’offerta, tra cui la Schiaffini Travel spa che detiene il 30% dell’Atral, la stessa società che aveva impugnato la gara stessa partecipandovi indirettamente in quota alla Schiaffini Travel. Il problema resta il tempo. Perché il tempo è quello che in tutta questa vicenda se ne è sprecato a iosa. Il 31 dicembre scade l’ennesima proroga all’Atral e anche premendo a manetta sull’acceleratore è impensabile che dal primo gennaio possano sfrecciare i bus con l’insegna del nuovo gestore. L’amministrazione dovrà decidere se prolungare la proroga ad Atral o procedere all’affidamento diretto del servizio limitatamente al tempo necessario per la presa in carico da parte del nuovo titolare scelto dalla commissione giudicatrice. Salvo ulteriori ricorsi.

Le lungaggini sull’avvio del nuovo servizio di trasporto pubblico locale di Latina partono da lontano, dall’ultima campagna elettorale quando a bando predisposto l’allora candidato sindaco Damiano Coletta chiese al prefetto Giacomo Barbato di non pubblicare gli atti di gara. Quegli atti di gara, al netto di pochissimi ritocchi del tutto marginali, sono stati faticosamente pubblicati a fine maggio 2017 dopo aver inseguito senza giungere a meta l’idea di saltare a bordo di un servizio intercomunale già organizzato a nord della provincia di Latina. Siamo a fine 2017 e il nuovo servizio è ancora da affidare. Mentre resta sul tappeto quell’obiettivo impossibile fissato al 30 giugno 2017 imposto all’ex dirigente comunale Aldo Doria, finito di recente all’attenzione della Procura della Repubblica.

Qui i commenti dell’amministrazione di Lbc