Zona d’Ombra, un’opera canonica per un tema scottante

In sala dal 21 aprile, Zona d’Ombra, opera seconda di Peter Landsman con Will Smith protagonista assoluto, ripercorre la terrificante vicenda della scoperta della malattia chiamata CTE da parte del dottor Bennet Omalu (Smith), una malessere che si genera nei giocatori di football in seguito ai continui colpi alla testa, avvelenando il loro cervello e spingendoli alla follia e al suicidio. Così un uomo qualunque si trova a combattere contro una delle organizzazioni più potenti d’America come la NFL, che farà di tutto pur di insabbiare il caso.

Ci sono al mondo uomini speciali, costituiti da una tempra inimitabile, che non si spezzano davanti a nulla. Bennet Omalu è uno di questi, e nel film viene elogiato in tutta la sua umiltà e il suo coraggio. Il film scritto e diretto da Landsman non verrà probabilmente ricordato per la sua regia o la sua sceneggiatura, elementi buoni, sobri, ma non memorabili, che svolgono il loro dovere dando forma ad un’opera biografica canonica. Il film miscela con buon ritmo sostenuto elementi da film sportivo, thriller e romantico all’interno della vicenda del protagonista, finendo però a volte per dare troppo spazio alla sua vita privata e lasciando un po’ in ombra aspetti del suo lavoro che avrebbero invece meritato un maggior approfondimento. La sceneggiatura, seppur in alcuni momenti poco incisiva, ha tuttavia il pregio di trattare un argomento difficile in modo semplice, non confondendo lo spettatore ma facilitandogli la comprensione di quanto trattato. La messa in scena, sobria ed elegante come la regia, è fotografata con cura da Salvatore Totino, che esalta i toni cupi e freddi, per sottolineare meglio una narrazione che assume più volte anche tinte noir. Il punto di forza della pellicola è la performance di Will Smith, che dimostra grandissima naturalezza e verità nell’indossare i panni di un uomo in lotta contro qualcosa di più grande di sé. La sua grande espressività del viso e del corpo, e le molteplici emozioni messe in gioco rendono ancor più attraente il suo personaggio, convincendoci di saper spaziare tra più generi cinematografici. Ad affascinare è anche e soprattutto il tema, che porta alla luce un’altra delle pagine nere dell’America e dimostra come spesso queste grandi organizzazioni siano disposte a far morire degli uomini pur di avere dei guadagni. Omalu, a tal proposito, incarna il cittadino americano modello, innamorato del suo paese, considerato da egli come un paradiso terrestre, ma pronto a lottare contro le sue celate contraddizioni per il bene degli altri.

Un buon prodotto dunque, che, nonostante non dimostri grande inventiva, merita una visione attenta e non mancherà di appassionare gli amanti del genere, dando così maggiore risonanza ad un argomento ancora troppo taciuto.

Zona d’Ombra è presente nei cinema di Latina (Corso Multisala), Aprilia (Multiplex Village Cinemas) e Terracina (Teatro Adriano).