Fondi, cacciatore ucciso durante una battuta al cinghiale: denunciate altre otto persone

Emergono altre responsabilità sulla morte di Vittorio De Filippis, il 45enne di Fondi vittima dell’incidente di caccia avvenuto il 24 dicembre scorso: le indagini condotte dai carabinieri della tenenza di Fondi hanno portato alla denuncia di altre otto persone che a vario titolo sono accusate di esercizio abusivo di caccia all’interno di parco naturale, introduzione abusiva di armi nel parco naturale, esercizio di battuta di caccia al cinghiale in un giorno vietato e concorso in omissione di soccorso.

Il parco pieno di cacciatori in un giorno vietato

Nell’immediatezza dell’evento era stato deferito alla Procura della Repubblica soltanto colui che accidentalmente aveva sparato all’amico, colpendolo al torace. Omicidio colposo il reato contestato al cacciatore, un 51enne anche lui di Fondi. Le successive indagini hanno consentito di accertare che, in quella circostanza, era presente dopo essersi abusivamente introdotti con le armi all’interno del parco naturale regionale dei Monti Aurunci, un altro gruppo di persone che esercitavano una battuta di caccia al cinghiale in un giorno vietato per tale attività venatoria. Identificati sono quindi stati denunciati.

Il dramma infinito

Vittorio De Filippis era stato colpito a palla, confuso dietro un cespuglio con la preda, dall’amico che imbracciava il fucile per la caccia al cinghiale. Una tragedia assurda, un dramma infinito alla vigilia del Natale.