Rio Martino, la guerra dei posti barca approdata in Procura: sequestrato tutto per occupazione abusiva

A distanza di qualche anno dal sequestro dei pontili Geport, Nipaf e Capitaneria sono tornati lungo le sponde del porto canale di Rio Martino per dare esecuzione al decreto di sequestro firmato dal Gip Pierpaolo Bortone su richiesta del sostituto procuratore Gregorio Capasso. I sigilli, questa mattina, sono stati apposti lungo 300 metri lineari della sponda del canale e del relativo specchio acqueo occupato abusivamente da 45 barche riconducibili all’associazione di diportisti sportivi “Amici del Mare” e da 20 imbarcazioni per la pesca riconducibili all’associazione “Pescatori professionisti di Rio Martino”. Tutto sequestrato.

L’inchiesta della Procura

Il blitz a Borgo Grappa, alle porte di Latina, arriva al termine di un’indagine scaturita da un esposto della società Geport la quale con le proprie attrezzature era diventata abusiva non appena il Comune non aveva rinnovato la concessione in vista dei lavori di riqualificazione del sito. Sussistendo la permanenza di altre imbarcazioni, si era rivolta alla Procura che aveva delegato gli accertamenti al Nucleo investigativo della Forestale e alla Capitaneria di porto conclusasi con l’ipotesi di reato di occupazione abusiva del pubblico demanio marittimo.

L’ordinanza del Comune

Il sequestro per occupazione abusiva del demanio marittimo arriva in concomitanza con l’ordinanza di sgombero emessa oggi dal dirigente del Servizio politiche di gestione, assetto del territorio, patrimonio e demanio del Comune di Latina. Un’ordinanza urgente, da eseguire entro dieci giorni perché proprio lì la Provincia di Latina deve iniziare lavori di riqualificazione e se le opere non terminano entro giugno prossimo, con tanto di collaudo, rischia di perdere anche il finanziamento concesso dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Nell’ordinanza si precisa inoltre che la presenza delle imbarcazioni da “diporto” interferisce con le operazioni di cantiere, anche in considerazione del fatto che per le sponde, attualmente, non risulta esistere alcuno standard minimo di sicurezza. Ma la precisazione di imbarcazioni da “diporto”, avrebbe escluso da parte del Comune l’estensione dell’ordinanza a tutte le imbarcazioni, comprese quelle dei pescatori (qui il testo dell’ordinanza). Un dettaglio che ha creato non poco scompiglio questa mattina lungo le sponde del porto canale, anche se poi di fatto il decreto di sequestro per occupazione abusiva ha azzerato le differenze.

Minaccia di darsi fuoco

Nel corso dell’apposizione dei sigilli si sono registrati momenti di tensione. Il sequestro, forse inaspettato, e l’ordinanza del Comune, con una nota di disparità di trattamento, giunti nel bel mezzo della stagione estiva hanno provocato la reazione di un diportista dell’associazione “Amici del mare” che ha tentato di darsi fuoco con la benzina. Sono stati gli stessi verbalizzanti a riportarlo alla calma, convincendolo a posare benzina e accendino.