Latina, l’imboscata di Lbc sull’espressione del parere di conformità. Calandrini: Colazingari assessore aggiunto della maggioranza

Nicola Calandrini

Le alte temperature di oggi hanno compromesso i lavori del Consiglio comunale di Latina con la conseguenza ultima di un “incendio” istituzionale.

In un’aula arroventata – colpa del mancato ripristino del funzionamento dei condizionatori di aria – hanno imposto nella tarda mattinata la sospensione dei lavori. Con un accordo informale tra il presidente dell’assise Massimiliano Colazingari e l’esponente di opposizione Nicola Calandrini, la ripresa nel pomeriggio dei lavori per la discussione dell’ultima proposta di deliberazione e delle tre mozioni presentate da Fratelli d’Italia avrebbe dovuto comportare il rinvio di quest’ultime alla prossima seduta già fissata per l’8 agosto con all’ordine del giorno la costituzione dell’azienda speciale per i rifiuti. Invece cosa è successo?

Latina Bene Comune, approfittando dell’assenza del primo firmatario delle mozioni – ovvero lo stesso Calandrini -, ha votato favorevolmente al rinvio proposto dalla consigliera Matilde Celentano della lista Calandrini di sole due mozioni su tre passando al voto, guarda caso, della proposta relativa all’espressione del parere di conformità che ovviamente è stato negativo. In pratica Latina Bene Comune ha votato contro a che il segretario generale esprima sulle deliberazioni di giunta e di consiglio comunale il proprio parere sulla conformità degli atti alle leggi, statuto e regolamento.

La questione relativa all’espressione del parere di conformità sulla legittimità degli atti da sottoporre a voto era stata sollevata da Calandrini nell’ultimo question time, rivolgendosi direttamente alla segretaria Rosa Iovinella. Calandrini l’aveva invitata ad apporre il parere di conformità, ai sensi dell’articolo 97 del decreto legislativo 267 del 2000, sugli atti relativi all’azienda speciale. Poi lo stesso Calandrini, attraverso la mozione, aveva esteso la necessità ravvisata a tutti gli atti da sottoporre al voto di giunta e di Consiglio. Per l’esponete di opposizione si trattava di un’azione a garanzia di assessori e consiglieri. Un’azione richiesta anche dal commissario straordinario Giacomo Barbato, nel corso della sua gestione, all’allora segretario generale Pasquale Incarnato che mai si era sottratto al compito assegnato ai segretari generali dall’articolo 97 del decreto legislativo 267 del 2000.

L’imboscata di oggi da parte di Lbc ha mandato su tutte le furie Calandrini che ha attaccato il presidente Colazingari.

“Il presidente Colazingari – ha tuonato l’esponente di Fratelli d’Italia – non ha capito ancora quale è il suo ruolo, lui non è l’assessore aggiunto della maggioranza, ma è il garante di tutto il Consiglio comunale, ed in particolare delle minoranze. Ricordo a Colazingari che queste minoranze rappresentano la stragrande maggioranza dei cittadini di Latina. Oggi abbreviando i tempi di discussione sulla mia mozione relativa al parere di conformità del segretario generale sugli atti del Consiglio ha di fatto leso il diritto delle opposizioni a fare il loro lavoro ed ha impedito a me personalmente di svolgere il mio mandato. Tra l’altro per vie brevi aveva assunto l’impegno in una conferenza capigruppo a posticipare questa discussione proprio per garantire a tutti il diritto di rappresentanza. La parola data per noi è sacra ma questo non vale per quelli di Lbc in generale è per Colazingari in particolare.  Così facendo stanno minando anche il semplice rispetto umano, hanno fatto scempio della politica, stanno facendo scempio della buona educazione. Faccio politica da più di un decennio, la seguo da più di vent’anni ma queste cose pensavo non fossero neanche possibile, invece Colazingari ne è stato capace. Ho guidato questa assise cittadina per quasi 10 anni, nessuno dei miei colleghi di Consiglio di maggioranza o di opposizione si è mai sentito leso nel suo diritto derivante dal mandato ricevuto. Mi vedo costretto a contestare oggi con queste modalità l’atteggiamento tenuto dal presidente Colazingari riservando di replicare la mia ferma opposizione alle descritte modalità di condurre i lavori dell’assise cittadina nelle sedi opportune”.

Iovinella, intervenuta lunedì scorso in conferenza congiunta Bilancio-Ambiente per l’esame della proposta di delibera sulla costituzione dell’azienda speciale per i rifiuti aveva dribblato la mancata espressione del parere di conformità sugli atti in questione giustificando il fatto di aver espresso il parere tecnico in quanto coordinatrice del progetto. Un visto, dovuto per legge dai dirigenti, che di fatto la rende “incompatibile” ad esprimere anche il parere di conformità sulla più grande operazione del Comune di Latina, delegando di fatto questa responsabilità al vice segretario.