“Arriva il Natale e sotto l’albero per noi agricoltori solo brutte notizie e prese in giro”

“Sta arrivando il Natale ed il nuovo anno è alle porte, e per gli agricoltori del nostro territorio, sotto l’albero di Natale, ci saranno solo fregature, delusioni, prese in giro. E per chi ha subito le varie calamità naturali, ci saranno anche i debiti, causati dal mancato raccolto”. Questo è il grido di dolore lanciato oggi dall’Aspal Lazio, che si differenzia da alcune grosse sigle sindacali, “che ancora oggi, continuano a dire che l’agricoltura è in ripresa”.

In materia di ambiente, il consiglio comunale di Velletri, aveva decretato ad unanimità, l’impossibilità per la partecipata Volscambiente, di realizzare qualsiasi tipo di impianto industriale, per il trattamento e la gestione dei rifiuti, in località Lazzaria e dintorni. Questa tesi era stata sposata anche dalla commissione speciale rifiuti nel 2015, sempre nel comune di Velletri. In tale seduta, Aspal Lazio presentò una mappatura dettagliata di tutto il territorio, con i nomi e le certificazioni delle aziende che ne fanno parte, ivi compresi gli agriturismi, che sono tantissimi. Una relazione a chi di dovere, che decretò la bocciatura del vecchio progetto di una biogas da oltre trentamila tonnellate, proponendo il mini compostaggio di comunità.

“Nonostante tutto, da quello che abbiamo appreso dagli ultimi eventi – affermano dall’Aspal -, sembrerebbe che ancora non sia stata pronunciata la parola fine. Ancora si continua a parlare di impianti industriali di grossa capienza, anche se gli hanno cambiato solo il nome: da anaerobico, adesso vorrebbero farlo aerobico”.

“L’appello della nostra associazione verso i nostri cittadini ed agricoltori del nostro territorio, – precisa il presidente Stefano Giammatteo -, è di stare tranquilli, perché adesso stiamo in campagna elettorale e quindi nessuno avrà il coraggio di prendere decisioni non popolari. Ma occhio: fra quattro, massimo cinque mesi, la campagna elettorale sarà finita, sia a livello locale, sia a livello regionale che nazionale, e allora dovremo essere pronti a tutto perché purtroppo ci sono degli interessi economici troppo grandi, che andranno a danneggiare il nostro territorio agricolo di eccellenza, oltre che la salute pubblica, e non abbiamo nessuna certezza dalle varie forze politiche”.

“Un’altra brutta sorpresa per gli agricoltori, da mettere sotto l’albero di Natale – continua il presidente Giammatteo -, sono i finti contributi messi disposizione dallo stato Italiano per gli agricoltori che hanno subito le gelate primaverili nell’aprile del 2017. All’inizio c’era chi sventolava un grande risultato, per l’approvazione di un decreto ministeriale che andava incontro alle esigenze di molti agricoltori del nostro territorio. Ci teniamo a precisare invece, che i modelli di compilazione presentati dal ministero, per accedere agli indennizzi da parte degli agricoltori, sono pieni di burocrazia e costringono gli stessi agricoltori a rivolgersi ai centri di assistenza agricoli. Insomma, per presentare tutta la numerosa documentazione richiesta, gli agricoltori spendono quasi 100 euro per la sola presentazione della pratica. Tuttavia, chi presenterà entro il 18 dicembre 2017 le domande agli ispettorati di competenza, non avrà nessuna certezza sull’eventuale indennizzo da parte dello Stato. Da quello che abbiamo appreso, gli stanziamenti sulla calamità naturale causata dalle gelate ad aprile 2017, saranno veramente limitati ed andranno quindi a coprire una minima percentuale dei danni causati in tutto il nostro territorio. Tutto questo evidenzia sempre più la volontà dello stato italiano e delle istituzioni a qualsiasi livello, di trovare i soldi solo per finanziare le banche e i vari poteri forti, ai danni della cittadinanza. Noi agricoltori siamo lasciati sempre più soli di fronte alle varie problematiche mai risolte, ed ultimamente siamo anche vessati da tutte quelle ispezioni di controllo nelle nostre aziende, che invece di essere educative, stanno diventando sempre più punitive, con l’unico obiettivo di incassare soldi ai danni della povera gente che si sacrifica ogni giorno per un pezzo di pane”.

“La domanda che ci facciamo – conclude il presidente dell’Aspal – è: con quale coraggio, adesso tutti i politici, torneranno sul nostro territorio a chiedere ancora una volta i voti, alle prossime elezioni che ormai sono alle porte? Riusciranno ad essere ancora credibili verso noi agricoltori, dopo che ci hanno completamente abbandonato al nostro destino?”