Abc Latina, Calandrini chiede accesso agli atti su costi, Cappucci e sede. Scatta l’operazione verità

Il sindaco Coletta e l'assessore Lessio durante un sopralluogo nella sede dell'Abc

A che titolo l’Abc Latina occupa la sede comunale di via Monti Lepini? E’ un interrogativo che ha posto il capogruppo di Fratelli d’Italia Nicola Calandrini sulla complessa questione che riguarda il rapporto tra l’azienda speciale, istituita dal Comune di Latina per la gestione del servizio di igiene urbana del capoluogo, e l’ente municipale. L’Abc è di proprietà del Comune e il Comune le ha fornito anche una dotazione iniziale di 400mila euro. L’immobile comunale di via Monti Lepini è in uso all’azienda speciale. Quanto vale? A che titolo viene utilizzato? In comodato d’uso gratuito, in affitto? E soprattutto, dove sta scritto?

 

Nicola Calandrini

L’Abc, mediante un atto o documento firmato nella notte tra il 31 dicembre 2017 e il primo gennaio 2018, dal sindaco Damiano Coletta e dagli assessori Roberto Lessio e Giulio Capirci – afferma Calandrini -, occupa gli immobili di proprietà del Comune di Latina, siti in Via dei Monti Lepini, senza che si abbia contezza delle modalità (titolo, contratto e verbale di consegna di competenza gestionale, ovvero del dirigente al Patrimonio) e dell’ammontare dei canoni di locazione”.

E’ per questa ragione che Calandrini ha presentato una richiesta di accesso agli atti al fine di aver cognizione dei titoli in base ai quali è regolato il rapporto di possesso/locazione dei beni immobili di proprietà comunale.

Istanza di accesso agli atti non unica in generale, viste le ripetute istanze degli esponenti di opposizione proprio in merito all’Abc, e neanche in particolare perché Calandrini con l’approssimarsi dell’ultimo semestre 2018 e viste “le ricorrenti, vaghe e mai definite informazioni diffuse dall’attuale amministrazione comunale sull’andamento reale dell’azienda speciale, di richieste di documenti ne ha fatte altre due in aggiunta alla prima, per sapere i quantitativi di rifiuti indifferenziati conferiti all’impianto di trattamento, i costi sostenuti e i provvedimenti  di impegno di spesa assunti e per valutare la relazione del dirigente Sergio Cappucci relativa al monitoraggio dei risultati conseguiti dall’azienda speciale Abc.

Roberto Lessio

“L’attività di gestione dei rifiuti – commenta l’esponente di Fratelli d’Italia – non è mai decollata e rischia di collassare a causa di uno scorretto modus operandi dell’attuale Amministrazione, la quale continua a non trovare soluzioni concrete ai diffusi e rilevanti problemi inerenti al rapporto contrattuale tra il Comune di Latina e l’azienda speciale Abc. Tra breve, secondo stimabili previsioni, lo stanziamento disposto nel Pef approvato dal Consiglio comunale per il trattamento dei rifiuti indifferenziati sarà esaurito, e non è tuttavia chiaro come il sindaco Damiano Coletta e l’assessore Roberto Lessio reperiranno fondi al fine di garantire la continuità del servizio pubblico di igiene urbana nel rispetto delle norme vigenti. Con ogni probabilità si andranno ad intaccare stanziamenti e risorse destinate a coprire altri costi. Basti ciò per comprendere la tragicomica strategia attraverso la quale si tenta di ‘coprire’ gli errori di mala gestio a decremento di altri servizi per i cittadini”.

Rosa Iovinella, segretario e direttore generale del Comune di Latina

Calandrini afferma che il contratto di servizio stipulato il 31 gennaio 2018 a cura della segretaria generale Rosa Iovinella “manca del presupposto principale ed inderogabile del progetto tecnico-economico dei servizi, motivo per cui il sindaco Coletta ha posto il dirigente Sergio Cappucci – primo ed unico vincitore della selezione pubblica per assumere l’incarico di dirigente del servizio Ambiente – nella condizione di abbandonare il suo incarico prima della sua scadenza naturale”.

Il partito di Fratelli d’Italia, infine, nel segnalare la scarsa trasparenza sull’affidamento della proprietà comunale di via Monti Lepini all’Abc, afferma che le questioni irrisolte relative all’azienda speciale assumono un contorno molto delicato per l’ente ma soprattutto per i cittadini “che sono gli unici a pagare i disservizi e le inefficienze dell’Abc e la cui esigenza di tutela è alla base delle richieste di accesso agli atti formulate già formulate dal consigliere Calandrini”