Autostrada Roma-Latina da fare assolutamente subito. Forza Italia d’accordo con Zingaretti. “Ora concretezza”

Claudio Fazzone

Forza Italia d’accordo con Nicola Zingaretti: la Roma-Latina di fondamentale importanza per il territorio, va fatta a tutti i costi. L’intervento di ieri del presidente della Regione Lazio in merito all’annullamento della gara d’appalto e sull’ipotesi di procedere in house è stato apprezzato da Forza Italia. Il senatore Claudio Fazzone, coordinatore regionale del partito azzurro, ha detto apertamente di concordare con la posizione espressa da Zingaretti: “La sentenza del Consiglio di Stato che, accogliendo l’ennesimo ricorso, ha annullato la gara d’appalto per l’autostrada Roma – Latina che si era conclusa con l’aggiudicazione al Consorzio Stabile Sis, si abbatte – dichiara Fazzone – come un macigno sullo sviluppo della regione Lazio. Non possiamo permetterci, nell’interesse di cittadini ed imprese che attendono questa opera strategica da quasi venti anni, che cali il sipario sulla sua messa in cantiere. Concordo, in questo senso, con la posizione espressa dal presidente della Regione Lazio Zingaretti che, prendendo spunto dal dibattito apertosi a seguito dei recenti fatti di Genova, propone di trovare soluzioni diverse, tra cui l’aggiudicazione diretta, per la  realizzazione della Roma – Latina. E’ stato perso tanto, troppo tempo. Oggi il tema, a cui mi auguro diano il proprio contributo unanime tutti i rappresentanti delle istituzioni e della politica, è trovare in modo rapido e risolutivo lo strumento migliore per realizzare e gestire questa infrastruttura. Altri venti anni di rinvii non possiamo permetterceli”.

A Fazzone ha fatto eco il consigliere regionale pontino Giuseppe Simeone, in quota a Forza Italia e da anni all’opposizione di Zingaretti che oggi punta alla guida nazionale del Partito democratico. ““Non possiamo permettere che la sentenza del Consiglio di Stato sulla gara d’appalto per la realizzazione della Roma – Latina sia l’epigrafe su un’opera indispensabile per la provincia di Latina e per il Lazio – afferma Simeone -. Ho apprezzato in tale contesto le dichiarazioni del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che ha proposto ad Autostrade del Lazio spa di valutare, insieme al socio Anas, soluzioni che consentano alla stessa, attraverso il modello in house, di realizzare e gestire l’autostrada tra la Capitale e Latina. Ora però si deve passare dalle intenzioni ai fatti. La Regione Lazio deve prendere una posizione chiara. Deve far sentire la propria voce a tutti i livelli istituzionali e lavorare affinché questa infrastruttura venga realizzata al più presto. Dobbiamo portare la discussione in un consiglio regionale ad hoc e mettere in campo tutti gli strumenti a nostra disposizione per colmare quel gap infrastrutturale che ha negato lo sviluppo economico della provincia di Latina e del Lazio e che mette ogni giorno in pericolo la vita di migliaia di pendolari che si muovono da Latina alla Capitale. La realizzazione del Corridoio intermodale Roma – Latina e della Bretella Cisterna Valmontone, lo sosteniamo da sempre, non sono una opzione, devono essere realtà. La Pontina non è più adeguata a sostenere il carico di traffico a cui è sottoposta soprattutto sotto il profilo della sicurezza. Le imprese, prive di collegamenti rapidi e sicuri, non hanno più ossigeno per sopravvivere e certo non giova a chi ancora avesse la forza e la voglia di intraprendere sul nostro territorio sapere che la Roma – Latina ha ottenuto l’ennesima terribile battuta di arresto”.

“In house, extra house, under house non ci interessa purché la Roma – Latina e la Cisterna Valmontone si facciano, purché si decida quale strada percorrere e si resti compatti per raggiungere l’obiettivo – prosegue Simeone-. Unisco la mia voce a quella del senatore Fazzone, dobbiamo andare oltre gli steccati politici e scrivere la parola fine a qualsiasi tentennamento perché di tempo ne è stato perso sin troppo e la realizzazione del Corridoio intermodale Roma – Latina non può essere rinviata ulteriormente. Il ritardo accumulato per oltre quindici anni sulla realizzazione di questa opera, tra corsi e ricorsi, polemiche a volte strumentali, si è tradotto in una ferita aperta nel tessuto imprenditoriale di una Regione, come il Lazio, e di una provincia, come quella di Latina, che sono letteralmente tagliate fuori dall’Italia e dall’Europa. La variabile tempo non è più solo un aspetto formale ma sostanziale perché in gioco c’è la sopravvivenza stessa di un intero territorio, di migliaia di aziende e di cittadini che meritano risposte risolutive ed immediate”.