Un Salvini “poliziotto” ai giardinetti di Latina per la rivoluzione del buonsenso

“Viva la Lega, viva Latina, viva questo Paese che tornerà ad essere una potenza mondiale”. Matteo Salvini ha salutato così i numerosissimi militanti della Lega che, questa sera, hanno riempito i giardinetti di Latina per celebrare la conclusione della prima festa regionale del partito, all’interno della quale hanno avuto spazio numerosissimi esponenti politici del Carroccio, dal vice capogruppo alla Camera dei deputati Francesco Zicchieri, all’onorevole Barbara Saltamartini, ai senatori Umberto Fusco e Gianfranco Rufa, al sottosegretario Claudio Durigon, dai consiglieri regionali Orlando Angelo Tripodi e Laura Corrotti e a tanti altri eletti della Lega nel Lazio.

Il vice premier Salvini, ministro dell’Interno, ha voluto omaggiare la Polizia di Stato indossando una maglietta del corpo nel giorno di San Michele Arcangelo, protettore della Polizia. Un omaggio che vale per tutte le forze dell’ordine, impegnate sul campo tutti i giorni per servire il Paese e garantire sicurezza ai cittadini: “Quando vado in visita presso i penitenziari ci vado soprattutto per essere vicino alla polizia penitenziaria non per garantire un televisore ai detenuti”. Matteo Salvini, che ha parlato per un’ora alla festa regionale del partito, facendo dimenticare al pubblico il ritardo con cui si è presentato all’appuntamento, ha difeso le linee del Governo dall’immigrazione alla manovra finanziaria, l’abolizione della legge Fornero e le politiche sulla famiglia: “La prima cosa che ho fatto da ministro dell’Interno è stato quello di abolire dal sito istituzionale la dicitura genitore 1 e genitore 2, perché ogni bambino che viene al mondo ha diritto di avere un padre e una madre, un nonno e una nonna, non un genitore 1 e un genitore 2”.

La location della festa ha ricordato a Salvini la presenza, lo scorso anno, di Laura Boldrini alla cerimonia di intitolazione del Parco ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino: “Ho nominato la Boldrini e arriva una cavalletta”, ha detto il ministro “investito” da un insetto. Ma Salvini la Boldrini l’aveva nominata per dire che, a differenza della sinistra, la Lega difende le donne e i loro diritti non riconoscendo a loro il ruolo di consigliera, assessora, ministra, ma garantendo la loro libertà di indossare una gonna e non un tappeto, di prendere il treno alle 9 di sera senza uno spray urticante nella borsa.

Il ministro dell’Interno si è soffermando sulla vicenda della nave Diciotti, per segnalare il “successo” in termini di successivi sbarchi pari a zero: “Mi accusano di essere stato un sequestratore di persone. Se dovessi finire in carcere, vorrà dire che chiederò la detenzione a San Vittore, per essere più vicino ai miei figli”. E poi ancora sulla manovra finanziaria: “In Europa non sono contenti? Se ne faranno una ragione”. Insomma, a Latina, il Salvini mattatore a cui siamo abituati.

A seguire il raduno regionale della Lega un centinaio di giornalisti, anche di testate estere. Un evento che oltre a calamitare migliaia di militanti della Lega, primo partito alle ultime elezioni in tutte le province del Lazio, sembra aver dettato l’agenda per i futuri impegni politici a cominciare dalle europee a cui il Carroccio parteciperà con i migliori “pezzi”, uomini e donne, per un’Italia libera, in cui far crescere i propri figli. Ma a Latina già si pensa anche alle prossime amministrative. Lo ha detto in chiusura di serata Matteo Adinolfi, consigliere comunale di Latina e coordinatore provinciale della Lega: “Alle prossime comunali ci organizzeremo in maniera autonoma, con liste della Lega, e non andremo a rimorchio di nessuno”. E’ presto per parlarne, anche se Zicchieri in apertura di serata ha chiesto le dimissioni del sindaco di Latina “impegnato a cambiare nomi alle strade, alle piazze e ai parchi, invece di risolvere i problemi della città”. “Anche a Latina – ha detto – serve la rivoluzione del buonsenso, cominciando a fare ciò che è necessario”.

Il capitano Salvini, dopo circa un’ora di comizio in cui ha trovato tempo e voglia di rimarcare il proprio apprezzamento per il partner di Governo, Luigi Di Maio e i Cinque Stelle fedeli al patto, si è congedato, ma non ha lasciato subito i giardinetti. Si è messo a disposizione dei militanti della Lega per un selfie di rito: “Siete tanti, ma posso fare tardi. L’importante è che domani mattina alle 10 sia puntuale ad Ostia”. Ma tra una foto e l’altra, il capitano si è intrattenuto anche con un gruppo di disabili, suoi fan.

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