A Latina un testimone dell’Olocausto: Sami Modiano al Grassi per un incontro con gli studenti

Sami Modiano

A Latina un testimone dell’Olocausto: Sami Modiano, deportato italiano ebreo, sopravvissuto al campo di sterminio di Auschwitz, mercoledì 9 gennaio incontrerà gli studenti nell’aula magna del liceo G.B. Grassi su iniziativa dell’assessorato comunale alla Pubblica istruzione. All’evento, dedicato ai ragazzi che si preparano a partecipare all’annuale Viaggio della Memoria, dal 26 al 30 gennaio prossimi, prenderanno parte il sindaco Damiano Coletta e l’assessore Gianmarco Proietti. In aula magna ad ascoltare la testimonianza di Modiano sessanta ragazzi delle medie, altrettanti del classico e del Manzoni e le classi V del Grassi.

L’iniziativa vuole essere “preparatoria” al viaggio ad Auschwitz soprattutto per gli studenti più giovani, in questo caso quelli delle medie.

Sami Modiano, all’anagrafe Samuel Modiano, nacque il 18 luglio del 1930 a Rodi, all’epoca provincia italiana. I tedeschi invasero Rodi e il 24 luglio 1944 prelevarono con un inganno tutti gli ebrei presenti sull’isola, senza che nessuno potesse sfuggire, caricandoli nella stiva di un vecchio mercantile, in condizioni disumane, diretto al Pireo. Seguì il viaggio in treno, in vagoni piombati, fino in Polonia. Nel campo nazista di Birknau, Sami Modiano perse la sorella e il padre. Selezionato anche lui per il crematorio, in attesa di entrare nella camera a gas, sfuggì al tragico destino solo grazie all’arrivo di un carico di patate: serviva manodopera per scaricarlo e un ufficiale delle SS scelse anche lui. Nel 1945 con l’arrivo dei sovietici, i tedeschi presero i superstiti di Birkenau per raggiungere il vicino campo di Auschwitz. Durante il tragitto Sami si accasciò a terra e, raccolto da alcuni conoscenti, fu adagiato su un cumulo di cadaveri per mimetizzarlo. Così si salvò. Modiano conobbe durante l’Olocausto Piero Terracina e Primo Levi. Una volta libero, il 27 gennaio 1945, Sami non ebbe una solo secondo di allegria: “Mi sono sentito subito colpevole, un privilegiato”.