Accesso a mare per disabili, Lbc perde un contributo regionale di 233mila euro

Persi altri 233.889,30 euro che la Regione Lazio avrebbe messo a disposizione del Comune di Latina per la realizzazione del primo stralcio di “strutture per l’assetto e riqualificazione della spiaggia e l’accesso ai disabili, postazioni di salvataggio e servizi sugli arenili liberi”. La doccia fredda – ma solo per gli utenti del mare, poiché l’amministrazione comunale Lbc, sollecitata a fornire ulteriore documentazione, allo scadere del termine massimo, era stata informata della perdita del finanziamento – è arrivata ieri con la pubblicazione sul Burl della determina G09776 della Direzione Sviluppo economico e attività produttive relativa al de-finanziamento del progetto da parte della Regione Lazio.

Il lungo iter del progetto

A seguito della manifestazione di interesse da parte del Comune di Latina al bando relativo al “Piano degli interventi straordinari per lo sviluppo economico del litorale laziale” del 2 ottobre 2009, l’amministrazione presenta in relazione al secondo obiettivo del bando “Realizzazione di strutture per l’assetto e riqualificazione della spiaggia e l’accesso ai disabili, postazioni di salvataggio e servizi sugli arenili” (in realtà ‘risponde’ anche ad altri obiettivi) il progetto definitivo approvato con delibera di giunta numero 191 del 19 agosto 2010 (commissario straordinario Guido Nardone).

Successivamente il Comune di Latina, a seguito della rimodulazione operata in ordine alla programmazione dei progetti proposti (ve ne erano anche altri oltre a quello in questione) e comunicata alla Regione a marzo 2012, con la deliberazione di giunta numero del 5 aprile 2012 (amministrazione a guida di Giovanni Di Giorgi), ha approvato gli studi di fattibilità delle opere in questione, come predisposti dal dirigente dell’Area comunale “Ambiente e Territorio”.

La rimodulazione vera e propria sarà confermata con delibera di giunta municipale numero 340 del 29 aprile 2012 in cui l’amministrazione prevede di realizzare il primo stralcio funzionale dei lavori, di importo complessivo pari a 282.199, 70 euro, con 233.889,30 euro del fondo straordinario regionale (pari all’82,88% dell’importo complessivo) e 48.310,40 euro con fondi propri (pari al 17,12% del totale).

E’ il 15 maggio 2014 quando la Regione Lazio ha preso atto dell’avvenuta rimodulazione del piano degli interventi, di cui alla delibera di giunta regionale 758/2009. In particolare, i progetti confermati dal Comune di Latina risultano essere (eccoli gli altri progetti) in quella data: completamento marciapiede lungomare (importo complessivo 621.215,50 euro e contributo regionale atteso 559.093,50 euro), pista ciclabile per il collegamento tra l’area del parcheggio in Borgo Grappa e Rio Martino (costo complessivo 358.031,00 euro, contributo regionale atteso 322.227,90 euro) e appunto Realizzazione di strutture per l’assetto e la riqualificazione delle spiagge e l’accesso ai disabili, postazioni di salvataggio e servizi agli arenili liberi (costo complessivo 282.199,70 euro e contributo regionale atteso 233.199,70 euro).

Il 17 dicembre 2013 il Comune di Latina (Area Ambiente e Territorio-Servizio Ambiente) ha trasmesso il progetto “esecutivo” I stralcio funzionale dell’intervento denominato “Realizzazione di strutture per l’assetto e riqualificazione della spiaggia e l’accesso ai disabili, postazioni di salvataggio e servizi sugli arenili”, approvato con la determinazione dirigenziale comunale numero 225 del 30/08/2012. E nel corso del 2014 la Regione Lazio ha chiesto al Comune di Latina la documentazione tecnica e amministrativa ad integrazione di quella già acquisita agli atti. E’ il 29 dicembre 2014 quando il Comune ha provveduto a trasmettere alla Regione Lazio parte della documentazione integrativa richiesta e, in particolare la validazione del progetto esecutivo e la dichiarazioni del rup. A Latina era appena arrivato il commissario straordinario Giacomo Barbato quando il Comune ha provveduto, il 16 luglio 2015, ad inviare alla Regione: analisi dei prezzi aggiuntivi; dichiarazione attestante il titolo di proprietà delle aree interessate all’intervento; quadro Tecnico Economico; relazione tecnica illustrativa; relazione tecnica specialistica; tavole di inquadramento Prg., Ptpr e stralcio catastale con la planimetria generale di progetto. Ed è qui che si è registrato un intoppo: il quadro tecnico economico è diverso da quello approvato nel 2012.

A questo punto i funzionari e il Dirigente dell’Area Economia del Mare, il 28 gennaio 2016, effettuano una visita conoscitiva nel corso della quale nel prendere atto dello stato dei luoghi è stata ribadita al Rup comunale la necessità, in considerazione del tempo trascorso, di verificare la validità e l’attualità dei pareri acquisiti in sede di conferenza dei servizi del 2010 e di trasmettere in Regione il parere rilasciato dalla Capitaneria di Porto, reso ai sensi dell’art.55 del Codice della Navigazione, la nota di specifica in ordine alla natura dei lavori in economia previsti, l’atto comunale di approvazione del quadro tecnico economico di progetto così come rimodulato e trasmesso con la nota comunale dell’11 dicembre 2015. Che succede poi? Nulla, nonostante i solleciti della Regione.

Il muro di gomma

Il 19 ottobre del 2016 (l’amministrazione di Latina Bene Comune si è già insediata da quattro mesi, a breve perderà anche i fondi regionali per le reti d’impresa – noccioline dirà qualcuno dalla maggioranza) la Regione Lazio ha segnalato al Comune di Latina il notevole ritardo nell’integrazione documentale che avrebbe comportato in caso di inerzia l’avvio del procedimento amministrativo di de-finanziamento del progetto in argomento. Ma a non arrendersi è la Regione Lazio che torna a bussare alla porta del Comune il 24 febbraio 2017: con una pec sollecita la trasmissione della documentazione integrativa, entro trenta giorni. Nonostante l’avviso, chiaro e inequivocabile, la Regione il 30 marzo tende di nuovo la mano al Comune di Latina rivolgendosi questa volta direttamente al Rup per un ulteriore sollecito. Niente. Poi il 4 aprile una rappresentanza del Comune corre in Regione. Inutilmente. Di fronte alla mancata documentazione richiesta la Regione il 7 aprile 2017 chiuderà la pratica con la rinuncia da parte del Comune e l’avvio delle procedure di de-finanziamento. Fine della storia, pubblicata ieri sul Burl.

Ma per la Ciolfi il problema passerelle è risolto

Quei soldi servivano a Latina come la manna, soprattutto per le famigerate passerelle e per facilitare l’accesso in spiaggia ai disabili. Invece ad oggi, 26 luglio 2017, sono in corso i primi interventi degli operai della ditta incaricata a fare l’impossibile con un budget di 16mila euro e otto operai da pagare (vitto e alloggio compreso dal momento che sono in trasferta). Stupisce che il consigliere delegato al lungomare, Maria Grazia Ciolfi, solo due giorni fa abbia “spuntato” la casella delle passerelle tra le cose fatte, senza neanche citare la perdita di un finanziamento di 233mila euro. Forse saranno noccioline anche queste.

Il commento di Schievano

A svelare il segreto del de-finanziamento ci ha pensato Rita Schievano, perché l’attivista del lungomare ha imparato in questi anni di militanza che le cose vanno guardate a 360 gradi e che le carte vanno anche lette per non restare abbindolati dalle favole, come invece capita a qualcuno dell’attuale maggioranza comunale. “Sono rimasta stupita di leggere le dichiarazioni della consigliera Ciolfi con le quali si lamentava degli attacchi subiti nei dibattiti sui social senza avere possibilità di replica. Mi sento chiamata in causa, dal momento che i miei interventi sul lungomare di Latina sono costanti, ma questo non significa che racconto barzellette. Mi chiedo se il 4 aprile 2017 la consigliera Ciolfi, in qualità di delegata al lungomare, fosse presente tra i rappresentanti del Comune all’incontro in Regione citato nella determina di de-finanziamento. In caso contrario vorrebbe dire che la sua delega conta poco e che le decisioni le passano sulla testa. La perdita di questo finanziamento, su un progetto approvato e seguito passo passo dalle precedenti amministrazioni (due commissari e un sindaco) e dalla Regione, per omessa documentazione è la dimostrazione che Latina Bene Comune non ha capacità amministrative. Delle passerelle se ne è discusso nelle diverse sedi istituzionali, commissioni, question time e Consiglio, dalla destagionalizzazione al bilancio, e nessuno ha avuto il coraggio di dire le cose come stavano, arrivando a stanziare 26mila euro di fondi comunali per rattoppare le passerelle deteriorate e prevederne altrettanti, togliendoli dal ristoro della nucleare, per adempiere agli obblighi della Fee per la bandiera blu (acquisto cartellonistica e bandiere). E poi parlano di ‘Latina anche come città di mare’. Vorrei tanto sapere adesso di chi è la colpa da 233mila euro” .