Al pronto soccorso in codice verde, muore 66enne. Valiani: “Situazione incresciosa”

Armando Valiani, coordinatore Lega Latina, esprime vicinanza alla famiglia della donna di 66 anni morta nella sala operatoria dell’ospedale Goretti dopo essere stata per 8 ore al pronto soccorso.

La donna era stata ricoverata domenica scorsa, 16 febbraio, visitata e poi lasciata in attesa, perché registrata come codice verde, colore che indica i casi meno gravi. Dopo qualche ora però le sue condizioni sono peggiorate. A quel punto è stato deciso un intervento d’urgenza, ma la 66enne è deceduta.

“Una situazione incresciosa – ha commentato Valiani – conseguenza di quanto accade ormai da troppo tempo al punto di primo intervento del nosocomio del capoluogo dove regna il caos per carenze strutturali e di organico.

Medici ed infermieri costretti a sostenere carichi di lavoro impressionanti per garantire le cure alle centinaia di persone che ogni giorno accedono al pronto soccorso, spesso costrette a stare ore in attesa su lettini di fortuna lungo il corridoio. Tutto ciò rallenta le operazioni e, a volte, può capitare che le urgenze non vengano affrontate con i tempi necessariamente stretti che richiedono”.

Valiani è duro con la Regione Lazio: “Fino ad oggi, le politiche messe in campo dal governatore Nicola Zingaretti, non hanno prodotto risultati attesi dai cittadini di Latina. Abbiamo assistito solo a forti tagli che hanno depauperato un servizio fondamentale per tutti i cittadini nonostante le favole che si sono state raccontate: se davvero il comparto sanitario è stato risanato, perché non si investe in strutture e personale e si continua invece a tagliare reparti e a chiudere ospedali?”.

“Tra qualche mese – ha continuato il coordinatore non risparmiando accuse al sindaco – sarà estate e Latina si riempirà di turisti che verranno nelle nostre spiagge. Inevitabilmente anche gli accessi al Pronto Soccorso aumenteranno come ogni anno. Mi chiedo cosa accadrà visto che già oggi il personale sanitario non riesce ad affrontare una situazione destinata a peggiorare. Ci chiediamo perché l’amministrazione comunale di Latina non prenda alcuna posizione in merito e stia zitta di fronte a questo scempio. E’ responsabilità del sindaco garantire la salute dei cittadini e dunque alzare la voce nelle sedi opportune. Con il silenzio, la giunta capitanata da Damiano Coletta, si rende complice dello sfacelo sanitario del nostro territorio operato da Zingaretti e dai suoi assessori”.