Amianto, a Terracina regolamento bonifica scomparso dall’agenda politica

Franca Maragoni

Con una nota indirizzata al sindaco di Terracina e alle delegate all’Ambiente e alla Sanità, il Wwf Litorale Laziale torna a chiedere l’applicazione del Regolamento Amianto approvato nel 2015 dal Consiglio comunale e rimasto inattuato.

“Vorremmo essere smentiti”, afferma la referente regionale dell’associazione Franca Maragoni, dopo aver fatto un excursus sugli accadimenti che portarono, a fatica, all’approvazione del Regolamento comunale per la tutela della salute e dell’ambiente ai fini della difesa dai pericoli derivanti dall’amianto e per il risanamento ambientale, la bonifica e lo smaltimento dell’amianto.

Il Wwf ricorda che la richiesta di un intervento di risanamento ambientale non parte da oggi ma già nel marzo 2012 pubblicando sul blog dell’associazione che bonificare le costruzioni contenenti amianto doveva essere un obbligo per le pubbliche amministrazioni. “E – aggiunge Maragoni – nell’anno successivo, in aprile, comunicammo che il Governo aveva messo mano alla questione stabilendo le norme per la costruzione di un Piano Amianto. Nello stesso anno, in ottobre, l’intervento di rimozione da parte di una ditta privata del cemento-amianto che ricopriva il tetto della chiesetta del quartiere Arene allertò i residenti anche per la sua vicinanza ad una scuola e nello stesso tempo dette l’illusione di un avvio di bonifica generale. Ma non era così e lo dimostrammo subito dopo con un’indagine a campione su tutto il territorio comunale. L’indagine ebbe un buon risalto sulla stampa ma non smosse l’Amministrazione per cui il Wwf continuò nella sua denuncia e in novembre scrivemmo che i materiali tossici a Terracina erano sotto la luce del sole”.

Maragoni ricorda poi tutto l’iter che portò all’approvazione del Piano, con l’istituzione di un tavolo tecnico a cui parteciparono Wwf e Agenda 21, poi finalmente ad aprile del 2015 l’approvazione del Piano da parte del Consiglio comunale. Neanche il tempo di esultare perché, ricorda l’ambientalista, cadde la Giunta e l’ultima volta che in Comune si poté parlare di amianto fu a luglio 2015 quando il Wwf incontrò la vice commissaria Antonietta Orlando che sulla questione affermò “l’esistenza di un regolamento obbliga l’Ente
ad avviare il censimento dedicando allo scopo almeno un impiegato comunale e una somma iniziale da inserire nel bilancio 2016; si prenderà contatto con il Centro Regionale Amianto per acquisire opportunità di finanziamenti”.

“Da allora non abbiamo più notizie sul censimento delle strutture contenenti cemento-
amianto e su qualunque altra iniziativa in merito alle azioni di bonifica. Sembra essere calato un silenzio tetro sulla questione amianto. Vorremmo essere smentiti dai fatti e questa volta ne saremmo veramente lieti”, conclude la nota indirizzata a Nicola Procaccini, Emanuele Zappone e Maurizia Barboni.