Amministrative, la sfida di Sabaudia e il borbottio di Ventotene

Tra novità e conferme, va in archivio la tornata elettorale delle amministrative del 12 giugno, che in provincia di Latina avrà esclusivamente la coda del ballottaggio di Sabaudia il prossimo 26 giugno. Era ed è la piazza politica più attesa dopo lo sconquasso dovuto all’inchiesta giudiziaria Dune. Due settimane scarse e si conoscerà chi tra Alberto Mosca e Maurizio Lucci, governerà la città.

Sarà il ritorno di un ex sindaco come Lucci, o la novità di un ex Generale dei Carabinieri come Mosca? Mosca ha ottenuto il  30.58% dei consensi, Lucci il 24.31%. Nella sostanza sono 500 voti di differenza. La battaglia resta aperta, anche in considerazione dei potenziali consensi che ambo le parti possono recuperare in parte da quegli elettori che si sono orientati verso gli altri candidati. Chi avrà lavorato meglio in questi giorni, lo si saprà a partire dalle 23 del 26 giugno, inizio delle operazioni di scrutinio del voto di ballottaggio.

Nessun ballottaggio invece a Gaeta, seppur con una popolazione superiore ai 15mila abitanti e ben cinque candidati. La continuità amministrativa porta a Cristian Leccese (64.85%), stessa area del successore Cosmo Mitrano.

Continuità amministrative anche a Cori con De Lillis (78.97%), a Santi Cosma e Damiano con Taddeo (56.81%), e sostanzialmente anche a San Felice Circeo, dove la compagna del sindaco uscente Giuseppe Schiboni, Monia Di Cosimo (61.84%), ha avuto la meglio su Rita Petrucci, ex presidente del consiglio, poi dimissionario nell’ultima consiliatura.

Nuovo governo nelle isole pontine. Ponza ha il nuovo sindaco in Francesco Ambrosino (55.23%) già assessore e consigliere comunale, mentre la guida di Ventotene è nella mani dell’ex segretario generale del Comune Carmine Caputo (55.02%). Quindi il candidato del Partito Gay Luca vittori, Luca Vittori che ottenuto soltanto un voto, ha annunciato ricorso al Tar per: “Per la mancanza del rispetto delle quote di genere, da parte delle liste vincenti, in quanto non hanno dato alle donne la giusta opportunità di candidarsi come previsto dalla legge“. Grande attenzione mediatico per il candidato Mario Adinolfi, de Il Popolo della Famiglia (zero voti), che in un post sul profilo personale di facebook ha così commentato la sua candidatura: “Ho tentato un’avventura romantica contro la logica del controllo paramafioso del voto tipico di un piccolo centro meridionale e ho perso“.