Anche a Cori scoppia il caso Tpl. Interrogazione sul contratto Caliciotti bus

Una veduta di Cori

Anche a Cori scoppia il caso Tpl e scatta l’interrogazione consiliare.

A Sezze la crisi minacciata a seguito dell’intenzione di mettere a gara il servizio di trasporto pubblico locale, gestito dal 1990 dalla ditta Baratta, è stata congelata con il ritiro della proposta deliberativa e un’acrobazia del sindaco che ha concesso da un lato la proroga di un mese e dall’altro si è assunto l’impegno di tornare in Consiglio comunale e votare l’atto per l’affidamento, sia pure limitato fino al 2021, mediante evidenza pubblica. A Latina polemiche a non finire per l’aumento delle tariffe scattate dal primo gennaio; una rimodulazione difficile da capire a distanza di un anno e mezzo dall’affidamento del servizio alla Csc Mobilità che ha vinto la gara d’appalto commisurata a un prezzario nettamente inferiore dal nuovo. E’ di oggi la notizia che a Cori l’opposizione ha messo il dito sulla piaga di un pasticcio targato Caliciotti bus srl.

Il gruppo consiliare “L’Altra città” ha presentato un’interrogazione consiliare per chiedere spiegazioni su “proroga” e “contratto a sanatoria”. L’interrogazione, a firma dei consiglieri Angelo Sorcecchi, Germana Silvi, Quintilio Carpineti e Francesco Ducci, è con richiesta di risposta scritta.

“Da qualche lustro ormai – spiega il gruppo di opposizione – , risulta affidataria del servizio del trasporto pubblico locale la ditta Caliciotti Bus srl il cui contratto è scaduto nel 2016. Nel frattempo nell’ambito della riorganizzazione regionale per la gestione del Trasporto pubblico locale, le amministrazioni comunali di Aprilia, Cisterna di Latina, Lanuvio, Cori, Norma, Roccamassima e Sermoneta, hanno sottoscritto un’intesa che costituisce un bacino territoriale ottimale e omogeneo (il cosiddetto Ato dei trasporti) in attesa di predisporre tutti gli atti occorrenti per una nuova gara di affidamento consortile. Questa attesa dura ormai da qualche anno e nulla è stato mai predisposto con qualsivoglia atto amministrativo da parte di alcuno di questi Comuni citati, nonostante ciò, a Cori si è proceduto come nulla fosse ‘concedendo benevolmente’ il servizio a Caliciotti bus in una sorta, di fatto, di ‘affidamento diretto”.

Nella loro interrogazione i consiglieri ricostruiscono che con un recente atto, datato 12 dicembre 2019, a firma del responsabile del servizio, viene predisposta “una sorta di sanatoria su quanto accaduto nel 2019”. I consiglieri riportano il seguente passaggio: “… ha continuato a svolgere dal 01/01/2019 ad oggi, di fatto, il servizio di Trasporto Pubblico Locale anche dopo la scadenza del contratto di servizio 2015-2016 e che pertanto il presente contratto riconosce e sostanzialmente regolarizza tale stato di cose”.

A tal proposito, l’opposizione segnala che l’Anac, rilevando un “utilizzo distorto delle proroghe tecniche” richiama la sentenza del Consiglio di Stato 3391/2008 che afferma in modo esplicito che “in linea di principio, il rinnovo o la proroga, al di fuori dei casi contemplati dall’ordinamento, di un contratto d’appalto di servizi o di forniture stipulato da un’amministrazione pubblica dà luogo a una figura di trattativa privata non consentita e legittima qualsiasi impresa del settore a far valere dinanzi al giudice amministrativo il suo interesse legittimo all’espletamento di una gara”.

“Ci troviamo per caso in questa situazione?”, domandano i consiglieri di opposizione. Il gruppo L’Altra città chiede “quale sia la motivazione che spinge l’amministrazione a proseguire con affidamenti diretti targati ‘Caliciotti bus’ a partire dal 2017 fino al 2018 ed oggi, a sanare a tempo ormai scaduto il contratto del 2019”.

“Molti sono gli interrogativi che emergono da questa vicenda – concludono i consiglieri –  e sinceramente ci auguriamo che la parte politica dell’amministrazione dedichi un po’ di tempo alla nostra curiosità rispondendo in maniera eloquente e circostanziata anche delle implicazioni di carattere finanziario. Ci sembra quanto meno doveroso”.