La maggioranza boccia la mozione per sostenere le spese del ricorso al capo dello Stato sull’ampliamento della Kyklos. Con sei voti a favore da parte dell’opposizione e 14 voti contrari della maggioranza, l’assise ha respinto la mozione presentata da Carmen Porcelli e sostenuta dagli altri consiglieri di opposizione che chiedeva all’esecutivo di impegnare una somma di denaro per poter sostenere l’azione legale promossa dal Comitato No Miasmi, che chiedeva al presidente della Repubblica di sospendere gli effetti dell’atto approvato dalla Regione Lazio l’estate scorsa, relativamente al rinnovo dell’Aia in vista del futuro ampliamento della centrale che produce compost dalla lavorazione della frazione organica dei rifiuti, un impianto ancora sotto sequestro da parte della procura dopo la morte dei due operai della Mira di Orvieto, oltre ad essere stata dal 2009 fino alla chiusura provvisoria al centro del dibattito per numerosi problemi denunciati dai cittadini della zona Le Ferriere. Polemica in aula sulla decisione assunta dalla maggioranza, che ha bollato l’atto come irricevibile dal punto di vista legale, mentre l’opposizione continua a ritenere la scelta delle civiche un atto politico. “Il Comitato No Miasmi- ha detto in aula l’assessore all’ambiente Alessandra Lombardi- da me contattato, oltre ad asserire che l’ente non può sostenere un ricorso straordinario ma solo ricorsi ordinari, ha rifiutato di trasmettere l’atto, ritenendola una azione prematura. Premesso che non possiamo elargire denaro a favore di un ricorso di cui non conosciamo i contenuti, anche i legali del comune hanno riferito l’impossibilità per l’ente di farsi carico di tale azione”. Più duro il giudizio del primo cittadino. “Se questi cittadini non si fidano di noi e per questo ci negano l’atto- ha affermato- lo bocciamo a priori”. Durissimo l’affondo della prima firmataria del documento. “Una decisione che non mi stupisce- ha affermato l’esponente di Primavera Apriliana Carmen Porcelli- dal momento la politica di questa amministrazione in questi anni è stata sempre quella di sostenere questo genere di impianti, anche a dispetto della scelta di costituire un ambito territoriale sui rifiuti per limitare l’insorgere di impianti, salvo poi accusare la Regione di prendere scelte calate dall’alto. Di fatto il settore ambiente, mal gestito, non ha assunto alcun atto concreto in favore dei cittadini. Intanto lo studio statistico sul periodo 2000-2011 ha rivelato che una fetta consistente della popolazione si ammala di tumore”. Non dissimili le considerazioni dei consiglieri di centrodestra. “L’assessore- ha detto Bafundi- ha perso l’occasione per tendere la mano ai cittadini che noi rappresentiamo qui in aula”. “Gravissime le parole del sindaco- ha accusato Nello Romualdi- che da buon padre di famiglia deve difendere gli interessi dei cittadini”. “Non mancano i presupposti legali- ha aggiunto Vicenzo La Pegna- ma la volontà politica”. Dal suo canto il comitato attraverso i social network ha difeso la scelta di non inviare copia del ricorso all’amministrazione, una mancanza di fiducia che prende le mosse proprio dalle passate scelte della maggioranza, che prima del tragico incidente, a dispetto dei problemi più volte segnalati dai cittadini, ha coinvolto l’impianto Acea nel progetto Differenzio anch’io.