Aprilia, Rida e Terra bocciati al Tar per l’ampliamento di via Gorgona: il Comune condannato a pagare per l’atto a danno dei cittadini

Il tavolo della conferenza stampa indetta dal sindaco di Aprilia Antonio Terra

Un’ordinanza urgente, necessaria in virtù dell’aumento del traffico di mezzi pesanti diretti alla Rida ma concepita dall’ente di piazza Roma in maniera tale da arrecare un danno ai proprietari dei terreni a ridosso tra la strada e via dei Cinque Archi, che hanno deciso di rivolgersi al Tar per bloccare tutta la procedura. Qualora l’ordinanza avesse avuto seguito, i proprietari si sarebbero visti espropriare per effetto dell’ordinanza sindacale i propri terreni senza sapere quanto l’ente di piazza Roma avrebbe versato loro a titolo di risarcimento e l’ente avrebbe pagato alla ditta incaricata senza alcun tipo di gara ma loro attraverso l’ordinanza sindacale, per realizzare una strada necessaria per tamponare l’emergenza legata al via vai di camion del quartiere Campoverde. L’operazione alla fine è saltata e il Comune è stato condannato dal Tar a pagare anche le spese processuali.

ORDINANZA A DANNO DEI CITTADINI
Una storia che assume una luce diversa alla luce del pasticcio dei contributi elettorali che il sindaco Antonio Terra ha ricevuto dal patron di Rida per la campagna elettorale del 2013, quei 10mila euro percepiti senza commettere alcun illecito ma che anche alla luce delle intercettazioni pubblicate dal quotidiano Latina Oggi, a dimostrare un rapporto di amicizia tra Altissimi e Terra, che teneva l’imprenditore al corrente di alcune decisioni prese dalle civiche, getta un’ombra sulla libertà d’azione del primo cittadino e sul vizio di opportunità politica. La difesa del sindaco in conferenza stampa sta nell’aver dichiarato di non aver saputo se non di recente di quei 10mila euro e di non aver mai subito influenze da un imprenditore che a luglio ha presentato un progetto per realizzare una discarica controllata a La Gogna, bocciata dall’amministrazione Terra. Lo stesso sindaco, politico e amministratore navigato, per ampliare via Gorgona e venire incontro alle esigenze dei cittadini prodotte dalla presenza dell’impianto per il trattamento meccanico biologico della frazione indifferenziata dei rifiuti, ha adottato una procedura che il Tar indica come palesemente errata oltre che dannosa per quei cittadini che sarebbero stati espropriati senza alcun preavviso. Sarebbe toccato al dirigente firmare le carte e avviare le procedure, mentre l’ordinanza è strumento valido solo per provvedimenti urgenti e di carattere provvisorio, come non può essere l’ampliamento di una strada.

LA PROFEZIA DI CARMEN PORCELLI
Lo sapeva bene il consigliere di Primavera Apriliana Carmen Porcelli, colei che ha fatto esplodere la bomba sui contributi elettorali, quando l’11 agosto 2014 attraverso un comunicato stampa, criticava la proposta di variante su via Gorgona presentata dalla giunta Terra. Un atto al quale l’esponente di opposizione, che pur riconosceva il valore dell’opera necessaria per i cittadini della zona aveva deciso di votare no, rilevando possibili danni erariali.  “Un atto- aveva dichiarato allora Carmen Porcelli-  in violazione delle regole.  Questa è la cifra della superficialità e della discrezionalità con la quale la maggioranza del sindaco Terra si muove nella gestione degli interessi dei cittadini di Aprilia. Con grande dispiacere ho dovuto votare no a quella proposta di variante, – ha detto Carmen Porcelli – pur riconoscendo il valore dell’opera, richiesta dai cittadini della Sacida perché utile a dirottare il traffico da una via lungo la quale sorgono civili abitazioni per un’altra arteria di gran lunga più adatta al traffico e al passaggio dei mezzi pesanti e, lo voglio ricordare, pur essendo stata io la promotrice e prima firmataria di quella mozione (approvata all’unanimità dal consiglio comunale) con la quale demandavamo alla giunta l’onere di procedere alle operazioni necessarie perché i lavori per l’ampliamento di via Gorgona partissero quanto prima. La delibera presentata dall’assessore Spallacci conteneva delle palesi irregolarità: nella premessa non era citata la mozione – completamente ignorata – e inoltre si davano per scontati accordi sul sostenimento delle spese di realizzazione della strada e degli indennizzi per gli espropri (tutte a carico della Rida) senza che tale affermazione fosse sostenuta da uno schema di convenzione né sui lavori né sugli importi degli indennizzi da riconoscere né a carico di chi fossero. Non solo un atto in palese contrasto con quanto deciso precedentemente dal consiglio comunale, ma un atto in violazione delle regole: perché in una situazione analoga su via Valtellina dove pure è stato espropriato un terreno la giunta ha deliberato anche per l’esproprio e la pubblica utilità mentre per via Gorgona si lascia al consiglio comunale tale responsabilità? Perché il sindaco e la giunta hanno voluto lanciare la patata bollente sugli scranni di maggioranza e opposizione anziché prendere decisioni in merito, seguendo poi un percorso già tracciato per una situazione analoga.  Così facendo la maggioranza Terra si espone nuovamente all’intervento degli organi della magistratura contabile che, dopo il caso Est Capital, saranno interessati anche dalla verifica degli atti riguardanti l’ampliamento di via Gorgona“. Quasi una profezia, quella di carmen Porcelli, che ha preso forma quando il sindaco ha deciso di adottare l’ordinanza 68 del 10 marzo 2015, dove motivava l’intervento urgente con le note ricevute dalla Polizia Locale, che evidenziavano la pericolosità di quel tratto di strada.