Arresto di Cetrone, il Pd torna a cerchiare “responsabilità politiche”

A sinistra Claudio Moscardelli, e a destra Bruno Astorre

“La destra ha una responsabilità politica enorme per non aver combattuto a sufficienza il dilagare di queste organizzazioni criminali. Ed anche per il silenzio assordante dei suoi massimi esponenti”. Così il Pd a seguito degli arresti odierni che hanno portato in carcere anche l’ex consigliera regionale del centrodestra Gina Cetrone.

“Abbiamo appreso dai mezzi di informazione dei provvedimenti di custodia cautelare nei confronti di una ex consigliere regionale del centrodestra ed esponente attuale della destra.
Con lei sono stati raggiunti anche esponenti del clan Di Silvio. Tutti con accuse molto pesanti e con l’aggravante del metodo mafioso. Occorre proseguire nell’azione di messa in luce dei rapporti tra criminalità organizzata ed esponenti della politica e delle istituzioni”, si legge in una nota stampa a firma congiunta di Bruno Astorre e Claudio Moscardelli, rispettivamente segretario regionale e provinciale del Pd, e dei consiglieri dem Enrico Forte e Salvatore La Penna.

“Abbiamo espresso apprezzamento per la decisione della Commissione Antimafia di svolgere una nuova missione a Latina, così come ha dichiarato il presidente Nicola Morra – si legge ancora -. La decisione di impegnare nuovamente la Commissione Antimafia ha riacceso i riflettori su Latina ed è essenziale il suo ruolo per mettere in rilievo la pericolosità dei clan, i loro legami politici e la capacità di incidenza e di condizionamento sulla comunità locale. Ringraziamo il nostro capogruppo in senato Franco Mirabelli per aver sostenuto la richiesta che abbiano avanzato di sensibilizzare la Commissione per la situazione dei clan a Latina e per i legami con la politica come affermato dai pentiti nel processo Alba Pontina. I pentiti sono considerati attendibili e le dichiarazioni processuali iniziano ad avere un seguito”.

Il Partito democratico si dichiara in prima linea da sempre per combattere la presa dei clan sulla città e in provincia e nel denunciare i legami con la politica. “La destra – attaccano gli esponenti del Pd – ha una responsabilità politica enorme per non aver combattuto a sufficienza il dilagare di queste organizzazioni criminali. Ed anche per il silenzio assordante dei suoi massimi esponenti. I clan, forti anche dei legami con esponenti politici, pensavano di aver messo le mani sulla città. Andremo avanti con determinazione così come negli anni passati abbiamo acceso i riflettori nazionali su Latina sempre con la Commissione Antimafia che ha dato il via alla riscossa dello Stato. Chi era interessato a non smuovere nulla non riuscirà a fermare l’azione della Commissione Antimafia, delle forze dell’ordine e della magistratura che ringraziamo”.

“Emerge – conclude la nota stampa dei dem – con sempre maggior forza ciò che abbiamo denunciato politicamente: Latina era in balia dei clan e con parte della politica e delle istituzioni a braccetto allo stadio con i Ciarelli – Di Silvio, che hanno condizionato, come affermano i magistrati, con metodo mafioso la comunità di Latina. Professionisti, imprenditori, commercianti, cittadini comuni, giovani sono stati esposti all’azione criminale del clan Ciarelli Di Silvio con coperture politiche. Occorre fare chiarezza e qualcosa finalmente torna a muoversi”.