Banca d’Italia a Latina, la verità di Ranieri su un acquisto ancora possibile

Emilio Ranieri

“Il Comune di Latina ha già manifestato il suo interesse all’acquisizione dell’immobile dell’ex Banca di Italia”. Parola dell’assessore al Patrimonio Emilio Ranieri che però ammette: “L’amministrazione è stata ‘distratta’ da altre priorità”.

L’assessore, sull’edificio di piazza della Libertà, la vuole dire tutta: “E’ nostra intenzione riprendere al più presto la questione. Ci siamo un po’ arenati nel momento in cui la Banca d’Italia ci ha chiesto di fare un’offerta. Abbiamo riflettuto su due ordini di problemi. Il primo era la congruità del prezzo che avrebbe potuto caratterizzare l’offerta del Comune; serviva una valutazione oggettiva fatta dall’Agenzia delle Entrate e/o dall’Agenzia del Demanio, ed è da questo punto che ripartiremo. Il secondo era la riservatezza dell’offerta; il Comune non può fare un’offerta riservata perché deve andare in Consiglio comunale e deliberare l’impegno di spesa, il che espone l’ente ad un gioco al rialzo da parte dei privati. Vero è che, comunque, abbiamo una sorta di diritto di prelazione. Noi speriamo che l’immobile resti di proprietà pubblica; l’Università lì ci starebbe bene”.

In queste settimane l’ex sindaco Vincenzo Zaccheo ha suggerito all’amministrazione di andare in Consiglio comunale per disciplinare urbanisticamente quel solo isolato su cui insiste l’edificio della Banca d’Italia attribuendogli una destinazione a “servizi generale con la specificità di servizi universitari”. In questo modo, secondo l’ex primo cittadino, si abbasserebbe anche il prezzo dell’immobile scoraggiando operazioni speculative.

Questo è corretto da un punto di vista politico – ha detto Ranieri -. Ma è difficile immaginare e autorizzare centri commerciali, discoteche o quant’altro. Non scherziamo. Questa cosa, voglio dire blindare l’immobile con dei vincoli, va gestita anche con la Sovrintendenza”.

A proposito della sede ex Banca d’Italia, Ranieri riferisce che avrebbe voluto acquistarla l’Archivio Notarile di Latina e che è stata oggetto di attenzione anche da parte dell’Archivio di Stato. “In particolare – ha spiegato Ranieri – l’Archivio Notarile aveva manifestato anche l’intenzione di dare in comodato al Comune una parte dell’immobile una volta acquisito. Ma ora sappiamo che l’Archivio Notarile, al momento, ha rinunciato per un problema legato alla documentazione dei carichi portanti dei solai. Un elemento indispensabile ai fini dell’adeguamento della struttura alle esigenze dell’archivio e alla sostenibilità dell’intera operazione immobiliare”.

In questi giorni si sono sollevate polemiche sul “triste” destino della Ztl. In tanti hanno contestato la scelta dell’amministrazione targata Lbc di traslocare l’ufficio Anagrafe in via Ezio, lasciando vuoto un altro “pezzo” del centro storico.

“Ecco a questo vorrei proprio replicare”, reagisce all’istante Ranieri. “Polemiche pretestuose; siamo ormai alla vigilia della campagna elettorale, evidentemente. Adesso qualcuno vorrebbe far ricadere la colpa a questa amministrazione se in centro ci sono ‘locali’ vuoti”.

L’assessore non si sta e allora indossa l’elmetto e passa al contrattacco: “Numero uno: l’ex ufficio Anagrafe offre altri servizi e non è chiuso. Numero due: dove stava Zaccheo e dove stavano gli altri del centrodestra quando chiudeva l’Intendenza di Finanza lasciando 4.000 metri quadrati vuoti? Perché il Comune allora non ha acquisito l’immobile?”.

E ancora… a raffica: “Dove stavano costoro quando Tremonti consentiva a immobili come quello dell’ex Catasto di Latina, altri 2.700 metri quadrati, di essere messo in vendita e continuare a pagare l’affitto a vuoto fino al 2022? Chi c’era al Governo della città quando la Step chiudeva e chiudeva anche l’Albergo Italia? E ora la colpa è la nostra perché abbiamo trasferito l’Anagrafe in via Ezio e collocato nella sede di corso della Repubblica lo Sportello al cittadino? Mi sembra evidente che queste polemiche sono davvero pretestuose”, conclude l’assessore comunale.

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