Banca Popolare di Fondi, Marzinotto: “Durante l’emergenza Covid siamo sempre stati aperti”

Il direttore generale della Banca Popolare di Fondi, Gianluca Marzinotto

In un contesto complesso, segnato da una gravissima crisi economica oltre che sanitaria, legata alla diffusione del coronavirus, c’è chi, come la Banca Popolare di Fondi, non si è mai fermato ed anzi ha implementato la propria attività.

“Dal giorno stesso in cui è iniziato il lockdown – spiega il direttore generale dell’istituto di credito, Gianluca Marzinotto – abbiamo costituito una task force per mettere a sistema tutte le nostre conoscenze e professionalità al fine di rendere operativi tutti i decreti messi in campo in queste settimane. Abbiamo contattato quindi ogni singola azienda che  è nostro cliente cercando di comprendere, attraverso il dialogo e il confronto, come affrontare e quale prodotto potesse essere più adeguato alle loro esigenze”.

La territorialità, il rapporto diretto con i propri clienti sono il motore di quella che non vuole essere solo una banca ma il perno dello sviluppo delle realtà con cui vive ed interagisce ogni giorno.

“Abbiamo tarato ogni intervento sulle esigenze specifiche di ciascuna impresa attuando un principio di lungimiranza e programmando ogni passo guardando non solo all’immediato ma sostenendo l’azienda nell’ottica di nuovi e possibili investimenti. Mai come in questo momento abbiamo avuto testimonianza della forza che scaturisce dalla scelta di restare fedeli alle nostre radici che affondano nella territorialità. Grazie a questo modo di lavorare l’imprenditore e le famiglie non si sono sentite perse”.

Eppure in queste settimane non sono pochi quelli che hanno visto nelle banche il “nemico” da tenere a debita distanza arrivando a definire le manovre del Governo come salva banche e non salva imprese.

“Il quadro dipinto dai media nazionali mi sta un po’ stretto. Ho la sensazione che siano stati formulati giudizi affrettati soprattutto – continua Marzinotto – nei confronti di quelle banche di territorio che, come nel nostro caso, sono stati primi interlocutori del sistema produttivo e non solo. Pensi che da subito abbiamo costituito un Comitato gestione crisi interno alla banca, che presiedo, che si è riunito moto spesso, a qualsiasi ora e in qualsiasi giorno, e che ci ha consentito di seguire all’istante ogni provvedimento. Noi non abbiamo mai chiuso, neanche nel periodo di cosiddetta zona rossa. Siamo rimasti sempre aperti mettendo, ovviamente, in pratica tutte le misure previste per il contenimento per gli operatori e per i clienti. La salute e la sicurezza sono e restano al primo posto”.

Rispetto alle misure sinora attuate dal Governo cosa è mancato?

“E’ mancata la programmazione. Il Decreto Rilancio, formato da oltre 250 articoli, dimostra che la liquidità c’è ed è consistente. Ma tanti interventi a pioggia forse dovevano, e potevano, essere sostituiti da una serie di priorità e di una adeguata politica industriale che purtroppo in Italia manca. Inoltre credo non sia stata data buona informazione anche rispetto al ruolo delle banche facendo quasi passare il messaggio dell’esistenza di un meccanismo automatico in termini di erogazione delle risorse. Non è così, purtroppo che funziona, il rapporto liquidità nel circuito banche – imprese”.

Come lo avete superato questo gap?

“Facendo un’informazione mirata e costantemente aggiornata verso i nostri clienti attraverso gli strumenti tecnologici, ed in primis mediante il nostro sito web, che abbiamo a disposizione. Il resto lo hanno fatto tutti i professionisti che – conclude Marzinotto – lavorano ogni giorno nelle nostre filiali”.