Banda dei furti: violenti e pericolosi alla guida, ma poco organizzati – IL VIDEO

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Usavano modi violenti per mettere a segno una serie di colpi nella provincia di Latina, ma anche ad Ardea e Pomezia. Utilizzavano auto di grossa cilindrata, ma anche tir per scardinare macchinette cambia soldi o per sventrare gli ingressi degli esercizi commerciali colpiti. Poi fuggivano, viaggiando anche a 220 chilometri orari e mettendo in pericolo gli altri automobilisti.

I bottini però a volte non superavano i 30 euro. Poco organizzati quindi, molto spesso, i 7 cittadini romeni arrestati questa mattina. La Procura della repubblica di Latina, in seguito alle indagini della polizia ferroviaria di Roma, coordinata dal comandante Marco Napoli, e supportata dalla squadra Mobile della questura di Latina, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il gruppo individuato. Tre di loro erano già stati fermati dalla polizia di Latina durante una indagine parallela. Insieme i due uffici sono riusciti a sgominare una presunta associazione per delinquere dedita ai furti aggravati.

Gli accertamenti da Roma erano partiti da una serie di furti alle macchinette per i biglietti nelle stazioni. Trenitalia però ha bloccato i pagamenti contanti per evitare ulteriori perdite e il gruppo si è riorganizzato. Grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali, alle telecamere, ad appostamenti mirati, i poliziotti della ferroviaria sono riusciti ad identificare i componenti della banda e a fermarli.

In un caso, per dare un volto a figure scure, un agente si è infilato in un cespuglio e ha atteso che i malviventi si fermassero e si levassero il passamontagna. In un altro caso si è nascosto in un canale per capire i ruoli dei vari soggetti. Un lavoro importante, eseguito essenzialmente di notte che ha permesso anche di recuperare una parte della refurtiva.

Più ingenti i bottini nei supermercati, per esempio, o nei ristoranti. Che potevano arrivare anche a 30mila euro, come nel furto al Conad di Sezze, quando i furfanti hanno portato via tutta la cassaforte.

“Mi fa piacere – ha detto il questore Rosaria Amato durante la conferenza stampa di questa mattina, 9 luglio – essere qui e parlate di questa operazione perché nel discorso alla festa della polizia ho parlato di percezione della sicurezza. Il dato oggettivo non corrisponde alla percezione dei cittadini. Vale ancora di più per questo tipo di reato che crea un danno economico sia alle attività che alle famiglie. Vogliamo oggi mandare messaggio di rassicurazione alla cittadini per dire che polizia di Stato c’è e lavora e anche se non si vede nell’immediato”.

Oltre al dirigente della squadra Mobile Giuseppe Pontecorvo era presente anche il
comandante della polizia ferroviaria di Roma, Napoli. “Grazie al progetto Ita.Ro abbiamo avuto la collaborazione costante di un ufficiale di polizia romena che traduceva simultaneamente e che ci ha permesso di essere sempre pronti”.

Anche una donna tra le persone arrestate che in un episodio, mentre gli altri passeggeri dell’auto inseguita si erano dati alla fuga era rimasta in macchina. “Mi hanno rapita e rapinata”, invece è considerata un membro della banda.

I reati ipotizzati sono associazione per delinquere finalizzata a furti aggravati.