“Tutto il bene comune per la Marina: finanziamenti persi e nessuna osservazione al Piano del Parco”

Rita Schievano

“Due notizie in 5 giorni relative al Pua e ai finanziamenti regionali per 90 milioni di euro fanno nascere giustificati quesiti sull’operato dell’amministrazione politica del Comune di Latina”. Non ha dubbi Rita Schievano, che sebbene non più grillina resta vigile sulle problematiche del lungomare.

“Nel mese di maggio 2017 durante un questione time l’assessore Giulio Capirci dichiarò che il Pua (piano di utilizzazione degli arenili) della città era fermo all’affidamento di incarico e confermava che il Rup (responsabile unico del procedimento amministrativo) continuava ad essere Ventura Monti, questo nonostante l’iter del Pua e della Vas (Valutazione ambientale strategica) dovevano essere avviati sin da ottobre 2016, successivamente alla delibera inattuabile relativa alla destagionalizzazione. Questa premessa è necessaria in considerazione del Piano dell’ente Parco, poichè i tempi per produrre osservazioni sono oramai agli sgoccioli”, precisa Schievano.

“Il Piano del Parco è strettamente collegato ai Pua dei comuni di cui esso fa parte, e mentre Sabaudia e San Felice producono osservazioni, Latina capoluogo di provincia rimane silente sulla questione – afferma -. È ormai palese che la destagionalizzazione atta a rilanciare il settore economico turistico-balneare della città non è tra gli obiettivi e gli interessi di Latina Bene Comune, che anziché attivarsi per promuoverla si trincera dietro ostracismi burocratici facilmente superabili per celare invece la volontà di non far passare attraverso delibere o semplici ordinanze, le proposte avanzate dalle opposizioni, danneggiando esclusivamente la città e i suoi cittadini”. Le considerazioni di Schievano sull’argomento fanno riferimento ad un nostro servizio sull’argomento, pubblicato domenica 3 settembre, dal titolo: “Circeo, il Piano del Parco da Torre Paola a Capoportiere. Suggerita un’osservazione per i Pua”.

“Le osservazioni dell’ex assessore di Sabaudia Vincenzo Borrelli sul Piano del Parco potrebbero dar spunto se recepite, per salvare la possibilità di destagionalizzare anche a Latina – prosegue Schievano -, perché tenendo conto delle tempistiche, la città rimarrà bloccata per anni nel limbo del Pua. Altra questione non meno importante riguarda i 90 milioni di euro finanziati dalla Regione Lazio del programma por-fesr 2014-2020 per interventi e lavori di messa in sicurezza dei territori più esposti al rischio idrogeologico e di erosione costiera. Dei 225 progetti al vaglio, 14 sono relativi alla provincia di Latina. Ma appunto…provincia! Latina come Comune è tagliata fuori anche da questo. Dunque, ricapitolando Latina città di mare sotto la guida di Lbc ha perso due mesi fa 233.000 euro di fondi regionali stanziati per le infrastrutture (passerelle) che avrebbero reso sicuro e accessibile a chiunque, soprattutto ai disabili, l’accesso all’arenile. Fondi che erano parte di un progetto che doveva dare un nuovo volto alla Marina (e probabilmente perderemo anche gli altri). Si sta perdendo la possibilità di essere parte integrante con delle osservazioni sul Piano dell’ente Parco, che verrà deciso e a cui dovremo sottostare senza alcun diritto di replica , con conseguente impossibilità a destagionalizzare negli anni futuri. Continuiamo a perdere metri e metri di spiaggia sulla nostra costa, perché stando a quanto l’assessore Capirci ha spesso sostenuto, la Regione Lazio non ha fondi (ma si evince che non è cosi). Non esiste possibilità alcuna per i diportisti di alare le proprie imbarcazioni”.

Schievano si rivolge dunque “al sindaco di Latina e a tutta la schiera di consiglieri e assessori di Lbc” chiedendo loro in che modo quella “Latina ‘anche’ città di mare” era intesa e inserita nel programma di governo. “La tanto decantata pedonalizzazione del lungomare …è un sogno ellebiccino da cui è bene che si destino, perché una passeggiata pedonale su un lungomare desertico non è certo il sogno di un turista. La città e gli operatori che investono nel territorio – conclude – hanno diritto di conoscere quale sarà il loro prossimo futuro, e se, per un anno e mezzo si è fatta solo demagogia servono ora atti concreti e delibere attuabili, perché il tempo necessario a conoscere le problematiche della Marina è ampiamente trascorso”.