Centro di accoglienza a Latina Scalo, Ciccarelli non convince. CasaPound al fianco del comitato di quartiere

Le parole dell’assessore Patrizia Ciccarelli sulla infondatezza di un’imminente apertura di un centro di accoglienza in via della Gardenia a Latina Scalo non hanno convinto né CasaPound né il comitato di quartiere che ieri hanno manifestato con tanto di striscioni. L’assessore ai servizi sociali del Comune di Latina, lunedì scorso, aveva dichiarato che in Minicipio non era pervenuta alcuna richiesta di autorizzazione per l’apertura del nuovo centro. “E’ invece giunta notizia – affermava -, in maniera ancora informale, dell’intenzione della società affittuaria dei locali di Latina Scalo di destinare tali spazi all’accoglienza di una decina di minori, sia italiani che stranieri. Questa società – tranquillizzava – potrà comunque aprire il nuovo centro solo dopo aver ottenuto dal Comune l’approvazione del progetto educativo e della documentazione necessaria alla verifica dei parametri previsti dalla normativa vigente”.
“Mezze parole e omissis” per Marco Savastano, responsabile pontino del movimento CasaPound, che ieri sera nel corso della manifestazione di protesta ha preso la parola: “Siamo sempre al fianco dei cittadini contro le prepotenze del Comune, abbiamo manifestato insieme a loro perché non ci fidiamo delle mezze parole del sindaco Coletta e dell’assessore Ciccarelli, in questi mesi infatti hanno fatto di silenzi e omissis la loro linea politica. Lo stesso caso di Latina Scalo è emblematico, l’unica certezza è che qualche cooperativa ci metterà le mani sopra e la possibilità che lo stabile possa essere dedicato al sostegno sociale delle tante famiglie italiane in difficoltà è mera utopia. Molto più probabile è la soluzione che vedrà lo stabile dedicato a minori stranieri, probabilmente egiziani, come in maggioranza di governo sanno benissimo.” “Rimaniamo stupiti inoltre – Conclude infine Savastano – dalle opposizioni in consiglio comunale che per silenzi e omissis non hanno certo nulla da invidiare alla banda del sindaco.”