Cisterna, omicidio Desirée: chiesti 4 rinvii a giudizio

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Per l’omicidio di Desirée Mariottini la procura della Repubblica di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio di 4 persone. Le indagini sulla morte della 16enne di Cisterna, trovata in uno stabilimento a San Lorenzo, a Roma, erano state chiuse il 21 giugno scorso e i sostituti procuratori avevano indagato 6 uomini e 1 donna.

Il giudice per le indagini preliminari dovrà ora decidere se incardinare un processo per i nigeriani Alinno Chima, Mamadou Gara, per Yussef Salia, del Ghana, e per il senegalese Brian Minthe. L’accusa è quella di aver abusato della ragazzina mentre era incosciente, dopo aver assunto un mix di droghe e farmaci che non le ha lasciato scampo. Non l’avrebbero aiutata neanche quando si erano resi conto che  stava morendo.

I reati contestati sono, a vario titolo, di omicidio volontario, violenza sessuale, cessione e somministrazione di droghe a minori e spaccio di sostanze stupefacenti.

Il 18 ottobre 2018 aveva chiamato la nonna dicendo che non sarebbe tornata quella sera. Il giorno seguente è stata ritrovata senza vita in via dei Lucani.

Durante le indagini erano stati arrestati anche un italiano, che avrebbe fornito gli psicofarmaci, anche se non alla ragazza direttamente, e una ragazza francese.

La morte, secondo quanto emerso dagli accertamenti, era arrivata per Desirée dopo 12 ore di agonia. Durante le quali sarebbe stata violentata da almeno quattro persone. I presenti non avrebbero chiamato i soccorsi quando si sono resi conto che la ragazzina stava molto male, per non avere guai. “Meglio lei morta che noi in galera” avrebbe detto uno degli arrestati.