Cisterna, processo farsa sul tentato omicidio del finanziere: quattro arresti

aggressione a sfondo razziale

Hanno tentato di fuorviare il giudice con le loro dichiarazioni mendaci durante il processo sul tentato omicidio di un finanziere. Due uomini e due donne sono stati arrestati con le accuse di corruzione in atti giudiziari, falsa testimonianza e calunnia, ieri pomeriggio, dagli uomini della Questura di Latina e del commissariato di Cisterna, al termine di una delicatissima indagine che si è resa necessaria a margine di un processo in corso presso il tribunale di Latina. In carcere è finito Angelo Fanfarillo, 69enne di Cisterna, imprenditore noto alle forze dell’ordine per reati fiscali e imputato nell’ambito del procedimento sul tentato omicidio; ai domiciliari invece sono finiti  Sergio ed Ilaria De Bellis (63 e 40 anni, di Cisterna) e Carolina Cesarini (Cassano dello Jonio, 38 anni). Questi ultimi tre sarebbero i testi che hanno ritrattato le loro dichiarazioni, aggiungendo dichiarazioni e denunce calunniose all’indirizzo di alcuni appartenenti alla polizia giudiziaria.

I FATTI Nel 2014 Angelo Fanfarillo, imprenditore ‘faccendiere’ operante prevalentemente tra Latina e Cisterna di Latina, titolare in via diretta ed a mezzo prestanomi di svariate attività economiche, viene indagato quale mandante del tentato omicidio di un maresciallo della Guardia di Finanza della Brigata di Cisterna di Latina. Quest’ultimo, secondo la ricostruzione investigativa effettuata all’epoca dei fatti, era stato accusato di avere messo sott’occhio in modo troppo scrupoloso la costellazione aziendale di Fanfarillo, che a un certo punto ha deciso di assoldare due albanesi, poi tratti in arresto con l’accusa di tentato omicidio.  Nell’ambito di questo processo, la Squadra Mobile della Questura ha effettuato una serie di riscontri mirati che hanno chiarito come Fanfarillo, grazie alle cospicue disponibilità economiche avrebbe indotto, dietro compenso, alcuni fondamentali testimoni d’accusa,  a ritrattare le proprie dichiarazioni in modo da alleggerire la sua posizione processuale ed accusare alcuni finanzieri di falsificazione di atti, minacce e sequestro di persona.

 

L’esecuzione degli ordini di custodia si è resa necessaria per il concreto pericolo di fuga di Fanfarillo che di recente si è più volte recato nella Repubblica Ceca, paese di origine della compagna, dove sta stabilendo e aprendo nuove attività economiche.

 MAFIA CAPITALE “Appare doveroso segnalare – specifica una nota della Questura di Latina – che sono emersi contatti tra Fanfarillo attraverso una delle sue tante attività economiche, per lo più intestate a soggetti di comodo, e alcune cooperative della ‘galassia’ riconducibile ai noti Buzzi e Carminati, coinvolti nell’indagine denominata “Mafia Capitale”, attraverso un sistema di false fatturazioni, ciò benchè egli non sia stato indagato in quel procedimento. Durante le perquisizioni di rito alla residenza e domicilio del Fanfarillo è stata rinvenuta e posta sotto sequestro una voluminosa quantità di documentazione varia ritenuta utile al prosieguo delle indagini, attualmente al vaglio della  Procura della Repubblica di Latina”.