Cluster indiano, Trano: “I capi comunità non collaborano”

Indiani in fila per i tamponi

Intervento in aula del deputato Raffaele Trano, in merito al cluster nelle comunità sikh in provincia di Latina: i capi delle comunità indiane locali non intendono collaborare durante i controlli di screening contro il covid-19.

Trano (L’Alternativa C’è), membro della Commissione bilancio alla Camera commenta ancora:

“Siamo da oltre un anno alle prese con l’emergenza coronavirus, una emergenza sanitaria che ha generato la peggiore crisi economica in Italia dal dopoguerra. Finalmente inizia a vedersi qualche spiraglio che lascia auspicare un’uscita dal tunnel. Sono iniziate le riaperture e la campagna vaccinale procede. Ma non ci si può distrarre. Non si può tornare indietro. Vista la fase così delicata che stiamo vivendo trovo dunque ancor più intollerabile quanto sta accadendo in provincia di Latina con i controlli sulla comunità indiana, una delle più folte presenti in Italia, composta da circa 30mila persone. Si tratta in buona parte di sikh, troppi dei quali pesantemente sfruttati nelle aziende agricole della zona e costretti a vivere in condizioni di forte disagio, come emerso in diverse inchieste e come più volte discusso anche in sede parlamentare. Tra quei braccianti il Covid sta circolando pericolosamente e l’Asl di Latina sta facendo tutto il possibile per controllare quei cittadini, a tutela della salute di tutti, scoprendo anche un caso di variante indiana. Ho però appreso che i capi o presunti tali di quella comunità, dopo aver assicurato alle autorità che avrebbero fornito l’elenco di chi è appena tornato dall’India, per farlo sottoporre a tampone e per la quarantena, non hanno dato alcuna indicazione. Non a caso proprio ieri lo screening programmato a San Felice Circeo si è rivelato un flop: si sono presentate solo quaranta persone rispetto alle 600 previste. A quanto pare capi indiani o sedicenti tali si sono rifiutati e continuano a rifiutarsi di fornire elenchi dei connazionali da sottoporre a tampone e, nonostante diversi incontri in Prefettura, lo Stato sembra non essere in grado di imporsi per ottenere informazioni che ritengo fondamentali. Anni in cui i problemi dei sikh e realtà fuori controllo come Bella Farnia, dove in passato mi sono recato personalmente per accertare la situazione, sono stati ignorati hanno prodotto tale risultato. Ho sollevato il problema ieri in aula alla Camera e ho chiesto ai ministri della salute e dell’interno che vengano a riferire nella stessa aula su cosa stanno facendo affinché in provincia di Latina si eviti il proliferare dei contagi e si riporti la legalità in un mondo, quello dei braccianti di nazionalità indiana, che sinora ha consentito di fare affari a pochi e costretto troppi lavoratori a vivere in condizioni tristemente simili a quelle degli schiavi. L’Asl sta facendo la sua parte ed è ora che la propria la facciano anche gli altri. Lo Stato non si faccia tenere in scacco”.