Coldiretti Latina: stop alle pratiche commerciali sleali.

Coldiretti contro le pratiche commerciali sleali, che in un momento delicato come quello che le aziende stanno vivendo penalizzano ulteriormente gli agricoltori.

Un tema che è stato affrontato nella tavola rotonda che si è svolta oggi a Pontina, presso il caseificio Perseo alla luce delle novità. Tra le novità introdotte troviamo lo stop alle aste al doppio ribasso ed una serie di norme studiate per tutelare gli agricoltori dallo strapotere delle grandi catene distributive.

In una nota David Granieri, vicepresidente nazionale di Coldiretti, spiega “Un incontro per analizzare quelle che sono le conseguenze delle pratiche commerciali sleali e analizzare i cambiamenti apportati dal nuovo impianto normativo approvato dal Senato, da noi fortemente sollecitato e cui stiamo lavorando da anni per tutelare l’intera filiera”.

Tra i relatori erano presenti i vertici istituzionali come il sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze, Claudio Durigon, il Prefetto di Latina, Maurizio Falco e il sindaco di Pontinia, Carlo Medici, che è anche presidente della Provincia di Latina, oltre ai vertici di Coldiretti Lazio, come il presidente, David Granieri e il presidente della federazione provinciale, Denis Carnello, il direttore regionale, Sara Paraluppi e di Latina, Carlo Picchi, presidente anche della Fondazione Biocampus. Un evento che ha coinvolto anche le altre associazioni di categoria come la Confesercenti Lazio, rappresentata dal suo presidente, Valter Giammaria.

“La qualità va difesa – dice il Prefetto di Latina, Maurizio Falco –  e non si esporta al massimo ribasso. Ricordiamo che la qualità è salute in questo comparto. Noi non abbiamo un problema di competizione, ma di contraffazione. Per costruire la sicurezza alimentare dobbiamo sostenere gli operatori e far crescere l’azienda sul territorio. Bisogna unire alle bellezze turistiche anche il patrimonio enogastronomico. È questa la sfida, quella di far valere la nostra qualità, rispetto ad una competizione scorretta e sleale”.

Claudio Durigon, sottosegretario dei Stato del ministero dell’Economia e delle Finanze, sottolinea “Filiera significa avere strutture e organismi che fanno il loro lavoro – ha detto – si prestano a testimonianza per il tessuto sociale e danno delle risposte anche alla politica. Dobbiamo mettere in campo tutte le nostre forze per ricostruire questa Provincia.

È il momento di ripartire, quello in cui possiamo rilanciare e costruire le norme adeguate far ripartire il Paese. Il nostro ruolo è quello di monitorare e incentivare le aziende, dobbiamo star loro vicino per renderle più innovative. Ce la metteremo tutta. Servono infrastrutture, come ad esempio la Roma-Latina, per rendere fruibile questo territorio, che dobbiamo rendere più appetibile per puntare sul turismo, sull’agricoltura e sull’industria. Settori sui quali stiamo lavorando. La filiera agricola è il punto di forza di quest’area, ed è anche e soprattutto istituzionale. L’impegno è che questa Provincia sia più forte. C’è bisogno che ognuno faccia la sua parte”.

“So cosa significa formazione – conclude Durigon – è la forma adeguata per rilanciare il nostro Paese, il 90% degli studenti trova subito impiego. Realtà come quella del Bio-Campus sono fondamentali. Non possiamo non alimentare e dare supporto alle imprese”.

Denis Carnello, presidente di Coldiretti Latina, spiega “Meccanismi che generano speculazioni e peggiorano gli squilibri di filiera. La legge interviene anche sui ritardi dei pagamenti per i prodotti invenduti ed ha introdotto l’anonimato di chi decide di sporgere denuncia. Siamo soddisfatti della sua approvazione definitiva al Senato. Le pratiche commerciali sleali stanno mettendo a rischio la sopravvivenza delle nostre imprese, soprattutto in un periodo così delicato come quello che stiamo vivendo a causa della pandemia”.

 “Abbiamo fortemente sollecitato questo intervento normativo – dice Granieri – per regolare i rapporti tra imprese nelle filiere agricole e alimentari. Lo abbiamo fatto attraverso proposte concrete volte ad evitare che il ricorso abituale alle offerte promozionali, a cui aderisce una parte della Gdo, si ripercuota sulle aziende agricole, che devono già subire l’aumento dei costi dovuti alle difficili condizioni di mercato”. Ora le vendite sottocosto dovranno attenersi ad una serie di parametri.