Economia & Società
di Ivan Simeone
i.simeone@virgilio.it

Nei giorni scorsi ho avuto l’opportunità di contribuire ai lavori del Centro Studi “Terzo Millennio” a Latina, partecipando a un interessante dibattito sulla situazione delle attività commerciali e delle famiglie consumatrici. Il confronto si è svolto alla luce degli ultimi eventi internazionali – crisi energetica, dazi, conflitti e instabilità dei mercati – che stanno influenzando profondamente il nostro tessuto economico e sociale. L’incontro ha visto l’intervento del Prof. Enrico Michetti Rettore della UIPA, l’Università internazionale delle pubbliche amministrazioni, l’on. Angelo Tripodi Presidente Commissione lavoro e formazione della Regione Lazio. Padrone di casa il dott. Luigi Greco, Vice Presidente del Centro Studi.
Proviamo a fotografare il contesto attuale anche alla luce dei dati contenuti nella Relazione sul Lazio 2025 della Banca d’Italia, ancora da approfondire adeguatamente.
La situazione delle “Famiglie consumatrici” non è delle più rosee.
La realtà attuale evidenzia una diminuzione concreta del potere d’acquisto delle famiglie. Sebbene salari e occupazione registrino un lieve aumento, i costi del cosiddetto “carrello della spesa” continuano a salire; vedi anche gli ultimi dati ISTAT pubblicati in questi giorni.
In molti casi, a parità di prezzo, si assiste a una riduzione del contenuto/prodotti. Ciò induce le famiglie a concentrarsi sulle spese essenziali, riducendo i consumi voluttuari e incrementando, per quanto possibile, il risparmio, anche per far fronte all’incertezza del momento.
La domanda interna rimane debole: le famiglie tendono a trattenersi dal consumo, ad eccezione di una fascia di popolazione con maggiore disponibilità economica.
Il commercio di vicinato vive una fase difficile, stretto tra la riduzione del potere d’acquisto dei consumatori e l’aumento dei costi fissi (affitti, utenze, tributi).
Secondo una rilevazione del 2024 (Confesercenti Latina su dati CCIAA) nella provincia di Latina sono attive 4.997 attività commerciali al dettaglio e 1.241 attività di commercio ambulante – dati che non comprendono ingrosso, GDO e somministrazione.
Si segnala inoltre una crescita del +6,95% delle attività online, con il 27% del totale concentrato nel Comune di Latina.
Un quadro preoccupante emerge a livello nazionale: secondo Confesercenti nazionale, tra il 2013 e il 2023 si è registrato un calo del 43,1% delle attività commerciali.
Singolarmente, la chiusura di una singola attività può sembrare marginale, ma considerando che ogni esercizio coinvolge almeno tre lavoratori (titolare incluso), l’impatto occupazionale complessivo è notevole.
Vediamo le percentuali di calo in alcuni settori specifici: Commercio ambulante: -63,9%, Profumerie ed erboristerie: -51,3%, Tessile e abbigliamento: -46,3%, Panifici e prodotti da forno: -58,7%. Nel frattempo, l’e-commerce ha raggiunto una quota di mercato del 12,2%, contribuendo alla desertificazione dei centri urbani, un fenomeno con gravi ripercussioni economiche e sociali.
Resistono i beni di lusso, soprattutto nelle grandi città, così come l’abbigliamento di alta moda e i servizi legati all’assistenza e alla salute per la terza e quarta età.
Una situazione differente per il mondo della somministrazione e della ristorazione in particolare. La crisi post-COVID ha causato la chiusura di oltre 12.500 attività di ristorazione tra il 2019 e il 2024 (dati FIEPET). Tuttavia, oggi il settore sta mostrando segnali di ripresa, soprattutto nelle città d’arte e aree turistiche, con un aumento dell’occupazione del 64%.
Un altro fenomeno interessante è la trasformazione dei bar tradizionali, che stanno ampliando la loro offerta includendo cucina e servizio di ristorazione. Tra il 2019 e il 2024: I ristoranti sono cresciuti del +2,3%, Il catering del +3,96% e i bar sono diminuiti del -0,92%
Un segnale non buono ci giunge dai dati relativi al credito per le nostre attività.
La Relazione della Banca d’Italia per il Lazio 2025 (dati 2024) evidenzia un rallentamento nell’erogazione di credito alle imprese, cosa questa ormai cronica specialmente per le micro attività ed imprese familiari, mentre le famiglie risultano più indebitate, con un aumento del ricorso a credito al consumo e prestiti personali. La tendenza dominante rimane quella di spendere solo per l’essenziale e tentare di risparmiare. Una boccata di ossigeno, alle nostre piccole imprese, giunge dai sistemi associativi con i Confidi e con le strutture di “accompagnamento al credito” proprie delle Associazioni di Categoria datoriali; verdi l’esempio di “Italia Comfidi” con la sua azione di assistenza e consulenza.
Questi numeri, seppur “freddi”, ci parlano chiaramente: è necessaria una azione politica coordinata che parta dagli Enti locali per arrivare ai livelli nazionali. I cambiamenti in corso vanno governati, non subiti, anche da parte degli stessi operatori economici.
È indispensabile puntare sulla Digitalizzazione delle attività, anche le più piccole; la Formazione continua di titolari e dipendenti, anche utilizzando I fondi interprofessionali; Sinergia tra imprenditori, reti commerciali e operatori; Centri commerciali naturali, che valorizzino il territorio; Sostegno alle micro-attività, oltre che alle PMI più strutturate
La Regione Lazio sta muovendo passi importanti con interventi altrettanto significativi ma serve un’attenzione maggiore verso le micro-imprese, vera spina dorsale dell’economia quotidiana.
I Comuni devono investire in piani del commercio e politiche di reale sviluppo economico locale.
Fare squadra è una necessità, non una opzione.
Oggi più che mai, nessun operatore economico può agire da solo. È necessario fare rete, sfruttare tutte le risorse disponibili (bandi, enti bilaterali, comunità energetiche) e utilizzare appieno il supporto delle associazioni datoriali, che possono diventare veri e propri motori di rilancio.
Mi piace sempre ricordare una frase di Keynes che mi ha segnalato anni fa una mia collaboratrice, e che continuo a usare come guida: “Investire con successo significa anticipare le anticipazioni degli altri.”
Questa è la direzione verso cui dobbiamo andare. Insieme.