Compost di qualità, ora la Sep di Pontinia si appella ai Comuni per una differenziata ok: gli impianti da soli non fanno miracoli

C‘è un nuovo macchinario alla Sep di Pontinia che potrebbe riportare l’impianto alla produzione di importanti quantitativi di compost e a soddisfare pertanto la necessità dei comuni di conferire i rifiuti umidi. “Ma gli impianti da soli non fanno i miracoli – dicono dall’azienda -: è necessaria una maggiore collaborazione”. L’impianto Sep, sito nell’area industriale di Mazzocchio nel comune di Pontina, è stato sequestrato il 4 ottobre 2017 per l’emissione di cattivi odori tali da compromettere la qualità della vita degli abitanti della zona. Da allora sono in atto, presso l’impianto, lavori di adeguamento volti a superare le criticità emerse. La Procura di Latina ha autorizzato interventi e la “sperimentazione” utile a chiarire se le opere realizzate possano consentire la produzione del compost nel rispetto dell’ambiente e della salute pubblica. In qualche occasione – lo testimoniano successivi interventi dei carabinieri forestali e dell’Arpa – ad un passo avanti si è registrato un passo indietro. Un andamento oscillante che la proprietà vuole interrompere per riportare gradualmente l’impianto nella giusta direzione. E’ con questa motivazione che il prossimo 16 luglio la Sep terrà una riunione con i Comuni conferenti per discutere congiuntamente sulle modalità di raccolta e conferimento della frazione organica.

“La Sep di Pontinia – precisa una nota stampa dell’azienda – è una società che trasforma la raccolta differenziata del rifiuto organico in compost, iscritta nell’Albo dei produttori di Fertilizzanti che commercializza i propri prodotti. Per scelta aziendale abbiamo ritenuto di dover limitare i rifiuti in entrata alla Forus (Frazione organica proveniente dai rifiuti solidi urbani) dei comuni pontini, al verde e a pochissime quantità di fanghi provenienti da industrie agroalimentari. Da qualche mese il conferito da parte dei comuni che, come detto, proviene dalla raccolta differenziata della frazione umida del rifiuto, registra un’elevata percentuale di impurità quali vetro e plastica normalmente destinate ad altri flussi di raccolta. Questa problematica spesso porta al respingimento dei carichi e, contestualmente, alla messa in crisi del sistema di raccolta differenziata comunale. Le impurità presenti nei rifiuti conferiti si riflettono direttamente sul ciclo produttivo e sulla manutenzione dei macchinari presenti nel complesso industriale oltre che, anche se in modo meno evidente, sulla qualità del compost prodotto. Il compost di qualità infatti deve rispettare sia parametri organolettici sia parametri fisici definiti per legge. I primi non generano alla Sep problematiche rilevanti mentre i parametri fisici, ed in particolare la frazione inerte costituita dalla percentuale di plastica e vetro, risultano, al termine del processo, eccedenti i limiti di Legge costringendo pertanto la società ad attivare fasi di raffinazione sempre più complesse”.

“Non c’è dubbio che per ottenere al giusto prezzo un compost di qualità – si legge ancora nella nota stampa – sia fondamentale e indispensabile una corretta e responsabile raccolta differenziata laddove essa prende l’avvio e cioè dai Comuni e dai cittadini utenti che la attuano. Il coinvolgimento e la responsabilizzazione dei Comuni costituisce, pertanto, un elemento essenziale del ciclo che porta il rifiuto di cucina di ciascun cittadino ad essere trasformato in compost di qualità. Senza questo elemento di partecipazione e azione condivisa la raccolta differenziata non potrà mai chiudersi in modo virtuoso”.

“Per questo motivo – conclude la proprietà dell’impianto – la Sep ha organizzato per il 16 luglio a Latina una riunione con i Comuni conferenti per discutere congiuntamente sulle modalità di raccolta e conferimento della frazione organica. Un passo importante verso un processo di condivisione e confronto partecipe senza il quale non sarà possibile evitare rischi di interruzioni dei conferimenti e la crisi di un sistema di raccolta che oggi scarica i suoi effetti solo sui gestori degli impianti che vivono e operano in prima linea e che sono spesso al centro di polemiche strumentali e improduttive”.