Contro le truffe, la polizia agli anziani: “Non siete soli, chiamateci sempre”

Aumentano in estate i casi di anziani che vengono avvicinati e raggirati. L’ultimo a Latina è avvenuto alla stazione ferroviaria: un 84enne è stato derubato da due ragazze di origine rom.

E’ partita per questo, anche quest’anno, la campagna di informazione della polizia: “Non siete soli #chiamateci sempre”, proprio per arginare il fenomeno delle truffe alle persone della terza età.

L’iniziativa da tempo è stata lanciata tramite diversi video pubblicati sulle pagine ufficiali Twitter e Facebook della Polizia di Stato e dell’Agente Lisa. Il messaggio è sempre lo stesso: se avete un sospetto chiamate il 113.

Il progetto nel corso degli anni ha avuto diversi testimonial d’eccezione, (Gianni Ippoliti, Lino Banfi) che con degli spot hanno lanciato sui canali social della Polizia di Stato  messaggi di aiuto agli anziani.

Il fenomeno, infatti, ha avuto un sensibile aumento negli ultimi tempi, facendo registrare il picco nel 2015 con circa 15.000 casi accertati di truffe ai danni di over 65. Tra le regioni più colpite risultano la Lombardia, la Campania ed il Lazio.

La casistica è infinita. Tra le truffe più ricorrenti ci sono quelle in abitazione che iniziano sempre con una scusa per entrare in casa: controllo del gas, lettura della luce, consegna di un pacco o, addirittura, finti appartenenti alle forze dell’ordine.

In strada gli anziani vengono avvicinati in prossimità delle banche o degli uffici postali dopo aver ritirato denaro oppure vicino casa da sconosciuti che si fingono conoscenti di vecchia data, i quali, con modi gentili, si fanno invitare a casa per svuotarla dei preziosi.

Una terza tipologia è la telefonata di un falso parente o di un falso amico di un famigliare che richiede soldi preannunciando l’arrivo di un incaricato per il ritiro.

Nel caso veniate contattati non accettate le offerte proposte, non esponetevi, ed informate immediatamente il 113. In tutti questi casi, come dice lo slogan “Non siete soli…#chiamateci sempre”.