Coronavirus, sospese anche le messe e le celebrazioni eucaristiche

Monsignor Mariano Crociata
Mariano Crociata

Sospese le messe e le celebrazioni eucaristiche (matrimoni e funerali), anche a Latina. Il vescovo del capoluogo pontino, Mariano Crociata, ha inviato ai parroci una comunicazione relativa all’emergenza Coronavirus, in cui spiega la decisione della Conferenza Episcopale Italiana.

“Cari confratelli – ha scritto il vescovo – con vivo rammarico vi devo trasmettere che un comunicato della Conferenza episcopale italiana di pochi minuti fa invita a sospendere tutte le celebrazioni da subito fino a nuove disposizioni. Quello che temevo è accaduto e ne sono vivamente dispiaciuto, perché ci priva di ciò che abbiamo di più prezioso, privazione sulla cui necessità si potrebbe discutere. In ogni caso, non possiamo fare altro che adeguarci. Pertanto, da domani sono sospese tutte le celebrazioni aperte alla partecipazione dei fedeli. Domani conto di inviarvi un’altra lettera su come aiutarci a vivere questo tempo senza Eucaristia (almeno per i fedeli). Uniti sempre nella preghiera”.

Al vescovo fa eco l’arcivescovo di Gaeta, Luigi Vari, che anche si è rivolto ai fedeli con una missiva: “Carissimi, come tutti sapete è prevalsa l’interpretazione più restrittiva del decreto del Consiglio dei Ministri a proposito delle celebrazioni liturgiche. A seguito di questa interpretazione:

Sino a venerdì 3 aprile 2020 le chiese parrocchiali e non parrocchiali dell’Arcidiocesi di Gaeta rimarranno come di consueto aperte per la preghiera personale, a condizione che si rispettino le misure organizzative tali da evitare assembramenti di persone. Non si potranno celebrare le messe con presenza di fedeli fino al 3 aprile 2020. Non si potranno celebrare funerali se non in forma privata e specificatamente con la benedizione al cimitero.
I matrimoni non potranno essere celebrati.

Questo non è tempo di polemiche, ma di collaborazione con chi ha la responsabilità per la salute pubblica, ma nessuno può negare il rammarico e il dolore che questa decisione provoca. Nell’omelia di questa mattina, senza immaginare questi sviluppi, mi veniva di citare il brano del Vangelo in cui Gesù parla del digiuno eucaristico come segno di assenza dello Sposo; ma anche come desiderio di presenza. È questo il desiderio che coltiveremo in questo tempo, mai come quest’anno la Pasqua giungerà al termine di un cammino quaresimale fatto di digiuno, sacrificio e di preghiera. La comunione all’Eucaristia nel giorno di Pasqua sarà veramente una festa.

Noi sacerdoti continueremo a celebrare per tutti, ognuno saprà che nella sua chiesa e nella sua parrocchia si celebra l’Eucarestia come sempre e, possibilmente, all’ora di sempre, annunciata dalle campane come sempre.

Tutti potranno unirsi con un tempo di raccoglimento e di silenzio, fare la comunione spirituale, leggere la Parola di Dio e invitare soprattutto i ragazzi che sono nelle case a portare il loro contributo di preghiera per la salute delle persone più fragili e perché questa emergenza finisca. Con grande affetto vi saluto”.