Resta in primo piano la questione cozze tra il Circeo e Terracina. E’ di oggi un intervento del vice sindaco di San Felice che, in occasione del decreto del Presidente della Regione Lazio sulla balneazione del mare che attesta la qualità eccellente delle acque del Circeo, ribadisce il suo secco “no” all’impianto di allevamento cozze. E’ di oggi anche la replica di Alessandro Di Tommaso, candidato sindaco di Terracina, alle dichiarazioni rilasciate dai concorrenti Nicola Procaccini e Gianluca Corradini subito dopo la notizia della sospensione da parte della Regione Lazio dell’autorizzazione rilasciata alla Mitilflegrea.
“Contro l’ipotesi di installazione di impianti di allevamento di mitili, davanti alla coste di Terracina – afferma Di Tommaso -, mi sono impegnato, mi sto impegnato e continuerò a farlo fino a quando l’ambiente del nostro mare non sarà definitivamente messo al riparo da iniziative che lo mettono a rischio. Ho sempre mostrato in questa vicenda un atteggiamento moderato per il fatto che credo che la seria opposizione al progetto vada fatta studiando le carte e cercando le falle in cui la richiesta della Mitilflegrea ha avuto spazio. Ho messo a disposizione del commissario straordinario del Comune di Terracina una serie di osservazioni che era possibile eccepire contro il mega impianto per il quale era stata data una anticipata autorizzazione. Osservazioni che sono state condivise dall’attuale amministratore del Comune che ha subito provveduto a formulare istanza di riesame alla Regione Lazio che a sua volta ha tempestivamente sospeso il permesso rilasciato a marzo scorso. Mi sembra un buon inizio. E il carattere provvisorio della determina di sospensione è l’unico previsto in un procedimento amministrativo volto all’annullamento di un atto in autotutela”. “Detto ciò – sono sempre le dichiarazioni di Di Tommaso – mi appare ridicolo il comportamento di coloro che, non trovando lo spunto per alcuna azione concreta contraria alle cozze, offendono, organizzano comportamenti incivili, protendono facili soluzioni che sanno benissimo che sono improponibili come l’annullamento immediato di una determina al solo elettorale. Nicola Procaccini e Gianluca Corradini, dopo anni di sventolate filiere di governo, vogliono far passare la risposta tempestiva degli uffici regionali alle osservazioni da noi avanzate come una mossa elettorale dimenticando che la sospensione dell’atto autorizzativo è l’unica cosa concreta fatta per il bene della città di Terracina. Nessun bluff. Se nell’immediato futuro dovesse rendersi necessario un ricorso al Tar i comuni di Terracina (mi auguro con chi unque sieda sulla poltrone di sindaco) e San Felice Circeo lo faranno. Raccolte di firme, sommosse populiste non servono a nulla se non ad illudere la gente. Occorrono azioni formalmente corrette e rispettose dei ruoli istituzionali. A me non sarebbe mai venuto in mente di criticare l’interrogazione presentata dal senatore Claudio Fazzone al Ministro dell’Ambiente o di criticare l’interrogazione regionale del capogruppo di Fratelli d’Italia. Non capisco come i loro referenti locali, il candidato sindaco Corradini e il candidato sindaco Procaccini, non trovino di meglio da fare che mestare nel torbido – segno di una febbrile agitazione – con false accuse che rispedisco al mittente”.