Dall’acqua ai rifiuti, a Latina incarichi e poltrone per il bene comune

Damiano Coletta

L’ingegnere elettronico Roberto Cupellaro, 52 anni di Latina, nel giro di pochi mesi ha conquistato la piena fiducia del sindaco Damiano Coletta. Già amministratore delegato nel 2011 per circa un anno e mezzo della società Acqualatina, un incarico espressione del socio privato Veolia, torna a sedere nel consiglio di amministrazione del gestore del servizio idrico il 28 aprile 2017, questa volta in rappresentanza della componente pubblica.

Per la carica di membro del cda era stata indetta una selezione pubblica e la commissione esaminatrice aveva stabilito che il candidato numero uno per l’incarico da ricoprire fosse Donato Madaro, tant’è che lo stesso sarà nominato nel cda il 9 febbraio 2017. Ma dopo una manciata di mesi era stato fatto fuori su pressione del Comune di Latina favorevole all’ingresso di Cupellaro nel consiglio di amministrazione del gestore idrico. Sarà l’assemblea dei soci a deliberare in tale direzione.

Sono mesi effervescenti per l’attività politica volta alla ripubblicizzazione dell’acqua, mentre Acea preme per l’ingresso in Acqualatina. E’ il nuovo sindaco di Latina, a capo di Latina Bene Comune, a presentare all’Ato 4 la possibilità di affidarsi al professor Alberto Lucarelli dell’università Federico II di Napoli, per un parere pro veritate sulla regolarità dell’iter avviato per la compravendita delle quote private senza che fosse riconosciuto il diritto di prelazione da parte dei Comuni. Cupellaro ha in tasca un progetto per la ripubblicizzazione del servizio idrico. Con un trascorso di amministratore delegato di Acqualatina, uomo di fiducia di Veolia, indica ai sindaci dell’Ato 4 che ora rappresenta nel cda del gestore idrico la strada maestra per l’acqua pubblica. Il sindaco Coletta esterna tronfio la guida dell’attività volta alla ripubblicizzazione del servizio idrico integrato, mentre affida al professor Lucarelli, con delibera di giunta e senza avviso pubblico perché incarico sotto-soglia, il compito di disegnare l’azienda speciale dei rifiuti, altra forte espressione della volontà di togliere dal mercato il servizio più importante della città, dietro il quale possono nascondersi strani interessi.  L’operazione prenderà il nome di Abc di Latina, dove Abc sta per Azienda beni comuni esattamente come quella di Napoli da lui pensata insieme al sindaco Luigi De Magistris.

Ieri la nomina del cda dell’azienda speciale di Latina, l’Abc progettata da Lucarelli: c’è anche Cupellaro, ma non è presidente. Le nomine sono state fatte dal sindaco Coletta al termine dei colloqui che ha avuto con una settantina di candidati. L’incarico di presidenza è stato affidato all’architetto Demetrio De Stefano, 66 anni di Ciampino, calabrese di origine, responsabile Pianificazione e Sviluppo dell’Ambiente spa, che appena un anno fa aveva lasciato l’incarico di amministratore delegato di Aet spa, società del comune di Ciampino per la gestione dei servizi ambientali, per la nomina di direttore generale della Lazio Ambiente, società della Regione Lazio. Dunque, un uomo vicino all’attuale governance di via Cristoforo Colombo. Un dettaglio che scatena i politologi del capoluogo. Vuoi vedere che il Demetrio della situazione alla contropartita dei civici per uno o più posti nel listino di Nicola Zingaretti alle prossime elezioni? Un colpo basso al Partito democratico di Latina? Fantapolitica?

La quota rosa nel consiglio di amministrazione dell’azienda speciale dei rifiuti il sindaco l’ha riservata a Linda Faiola, 59 anni, commercialista di Latina, membro del collegio sindacale di Ecoambiente, la cui partecipazione di Latina Ambiente, società fallita del Comune di Latina, che sarà sostituita dalla nuova Abc, è stata messa in vendita dalla curatela fallimentare.

Poltrone e incarichi che si intrecciano nel cerchio magico del servizio pubblico in cui al momento non si intravvedono rinunce neanche per un discorso di opportunità.