Daspo ai senzatetto, duro botta e risposta in consiglio comunale

“Siamo arrivati anche a Latina alla salvaguardia della città dei ‘giusti’, a discapito di coloro che non sono degni di rientrare in tale categoria: è pura logica della ‘dislocazione’, più o meno temporanea, di coloro che sono considerati un danno per il ‘decoro’ delle città”, tuona così Nazzareno Ranaldi, consigliere comunale di Latina 2032, a proposito delle polemiche sorte dopo la proposta della giunta comunale, presentata mercoledì in commissione Pianificazione, che mira ad allontanare i senza dimora dal centro con provvedimenti di Daspo Urbano. “Siamo nel pieno di quell’ideologia securitaria che, in un perverso circolo vizioso, si nutre della ‘percezione’ di insicurezza dei cittadini e la alimenta nello stesso tempo.”

“Il Daspo urbano – continua Ranaldi – rischia di rappresentare la ‘scorciatoia’ da utilizzare per dare delle risposte ‘simboliche’ a problemi molto più complessi. Questi provvedimenti si portano dietro i rischi insiti nell’amministrativizzazione del diritto penale, perché sono misure denominate formalmente ‘amministrative’ ma che, in realtà, condannano il destinatario a subire l’afflizione di una pena, senza il rispetto dei principi e delle garanzie proprie del diritto penale. Sono anche strumento di controllo della mobilità di alcuni soggetti che devono essere ‘espulsi’ dal cerchio più interno della città e relegati nelle periferie, lontano dallo sguardo di turisti e cittadini ‘perbene’, chiunque esse siano, inseguendo obiettivi di ‘decoro’”.

La risposta della maggioranza

Non ha tardato ad arrivare la riposta della maggioranza, che sottolinea come La misura preventiva dell’allontanamento non è in alcun modo una forma di discriminazione, ma uno strumento necessario per garantire l’ordine pubblico e contrastare situazioni di disordine sociale:

“Non accettiamo che passi il messaggio secondo cui l’Amministrazione intende dividere la città tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, perché non è questa l’intenzione. Al contrario, siamo pienamente consapevoli della complessità del fenomeno delle vulnerabilità sociali e lavoriamo con determinazione per attuare misure concrete di assistenza e accoglienza a chi ne ha bisogno. Il nostro impegno è orientato a trovare soluzioni strutturali e inclusive, evitando risposte semplicistiche o strumentalizzazioni politiche”.

“L’obiettivo non è colpire le persone in difficoltà, bensì intervenire su comportamenti illeciti che possono compromettere la sicurezza e il decoro urbano. È fondamentale sottolineare che il provvedimento non è rivolto alle persone senza dimora in quanto tali, ma a chiunque si renda responsabile di atti riprorevoli contrari alla legalità e al rispetto delle regole di convivenza civile. Il provvedimento proposto è volto ad estendere le azioni di applicazione della misura in esame, così come fatto in tante città d’Italia”.

“Ci sentiamo quindi di rassicurare – conclude la maggioranza – anche la Caritas rispetto alle preoccupazioni espresse perché non c’è alcuna intenzione di discriminare o emarginare ulteriormente le persone in difficoltà. Siamo consapevoli che chi vive in strada non lo fa per scelta e che il fenomeno della povertà estrema richiede risposte complesse e articolate. Per questo motivo, il nostro obiettivo non è nascondere il disagio, ma affrontarlo con strumenti adeguati, garantendo al contempo sicurezza e decoro urbano. L’Amministrazione è aperta al confronto con tutte le realtà del territorio che operano nel sociale, per per trovare soluzioni equilibrate e sostenibili e costruire percorsi condivisi che coniughino il rispetto della dignità umana e legalità”.