Debiti fuori bilancio al Comune di Latina, la proposta di Ernesto Coletta

Ernesto Coletta
Ernesto Coletta

All’ordine del giorno della prossima seduta della commissione Bilancio del Comune di Latina, fissata per martedì, nuovi debiti fuori bilancio. Il presidente Ernesto Coletta sbotta e propone uno strumento di vigilanza permanente.

“Stavolta – afferma il consigliere di Latina bene comune – la cifra è di 112mila euro, venuti fuori da interessi per il ritardato pagamento in seguito ad una sentenza della Corte d’appello. Il motivo? I continui rimpalli da un ufficio all’altro. È ora di dire basta anche a questa vaghezza di responsabilità: il finale è sempre lo stesso, a rimetterci sono le casse comunali, quindi tutti noi”.

“Per questo motivo – riprende il consigliere presidente della commissione – è mia intenzione chiedere che venga istituito uno strumento di vigilanza permanente, come potrebbe esserlo una commissione ad hoc che, con il supporto dell’Oiv, riesca a focalizzarsi sulle criticità e a valorizzare le buone pratiche poste in essere da dirigenti e funzionari. Sia ben chiaro l’intento: si tratta di una proposta che vuole essere una garanzia per tutti coloro che operano correttamente, orientati al bene comune, il cui buon lavoro va premiato ed evidenziato. Al contrario, chi opera nel disinteresse delle conseguenze del proprio agire o chi, peggio, lavora per l’interesse privato nel pubblico, come riportano le cronache di questi giorni, va stanato e messo di fronte alle proprie responsabilità”.

Gli amministratori di Latina Bene Comune ritengono che il problema dei debiti fuori bilancio sia uno dei capitoli del “Sistema Latina”, affermando che l’Anac ha mosso 13 rilievi a seguito dell’attività ispettiva sugli atti tra il 2013 e il 2015.

“I problemi riscontrati dall’Anac riguardano tutte prassi amministrative poco limpide – sostiene Lbc in una nota stampa – e che, negli anni, hanno portato a consuetudini sbagliate che hanno messo l’ente anche a rischio economico: proroghe contrattuali ripetute negli anni; Rup (responsabile unico del procedimento) con cambi frequenti al punto da non riuscire ad individuare le responsabilità di alcuno; appalti sotto soglia affidati senza ricorrere al Mepa (mercato della pubblica amministrazione), etc”.