Due morti sul lavoro in 3 giorni, i sindacati chiedono maggiore sicurezza

Gli ultimi incidenti mortali sul lavoro in provincia di Latina, ma anche a Frosinone, hanno spinto i sindacati e la politica ad intervenire.

“Ieri la tragedia a Fondi – ha detto il segretario generale dell’Ugl, Paolo Capone – oggi un altro episodio a Latina, in pieno centro, dove un uomo è morto cadendo da un’impalcatura. Un elenco ormai infinito, vittime quotidiane sul lavoro. E’ arrivato il momento di mettere la questione della sicurezza nei luoghi di lavoro tra le più urgenti priorità in agenda, un tema che mi auguro il nuovo Governo affronterà con senso di responsabilità.

L’Ugl, nell’esprimere il suo cordoglio alla famiglia dell’uomo deceduto a Latina, rinnova il suo impegno con il tour ‘Lavorare per Vivere’ per sensibilizzare l’opinione pubblica sul fenomeno dilagante e per mettere un freno a questi drammatici eventi”.

“Negli ultimi giorni – ha ricordato il segretario generale Francesco Chiuccolo, della Fillea Cgil di Latina e Frosinone- purtroppo abbiamo assistito nelle province di Frosinone e Latina a molti incidenti sul lavoro gravi. Il 30 agosto a Ripi un operaio ha perso la vita rimanendo sepolto durante la ristrutturazione di un’abitazione. Ieri è avvenuto il grave ferimento in un cantiere di Frosinone di due operai.

Non possiamo assistere passivamente – ha continuato – a queste tragedie che vedono coinvolti lavoratori che si alzano la mattina presto per recarsi nei cantieri delle nostre province per portare a casa uno stipendio per la propria famiglia.

Dall’inizio dell’anno al 31 luglio le morti sul lavoro sono state 599 su scala nazionale, con un aumento del 2% rispetto allo stesso periodo del 2018. Il settore edile è quello maggiormente colpito, con una prevalenza di infortuni per caduta dall’alto, folgorazione e sepoltura, dopo 50 anni si muore ancora nello stesso modo.

Tra le cause figurano la permanenza sul lavoro in età avanzata dovuto all’aumento dell’età pensionabile oltre alla mancata applicazione delle norme sulla sicurezza che molte aziende potrebbero mettere in atto per avere un risparmio sul costo del lavoro. Ci sono inoltre forme di caporalato e lavoro nero o grigio, in costante aumento nell’edilizia delle nostre province.

Un altro elemento importante è l’applicazione di contratti diversi dal contratto edile, infatti nel contratto edile è previsto l’obbligo di corsi di formazione specifici per le varie tipologie lavorative non presenti in altre tipologie di contratto; non è più tollerabile che nei cantieri edili vengano applicati contratti diversi.

Riteniamo necessario che i controlli vengano effettuati con tempestività e maggiore sinergia e con uno scambio di informazioni tra gli enti preposti”.

“La tutela del benessere di chi lavora – ha aggiunto Pino Simeone, consigliere regionale di Forza Italia – deve rappresentare una priorità condivisa e deve coinvolgere istituzioni, parti datoriali, maestranze e lavoratori stessi in una vera sinergia che parta dalla prevenzione logistica e di dotazioni strumentali alla formazione continua dei dipendenti. Al tempo stesso credo si debba sensibilizzare l’opinione pubblica, attraverso campagne informative, a partire dalle scuole superiori. La sicurezza è un costo, ma sicuramente non è quello il capitolo su cui fare economie.

Le due tragedie di Fondi e Latina ripropongono poi il tema della tutela dei lavoratori meno giovani. Non è un caso che le due vittime avessero 65 e 53 anni. Secondo i dati dell’Inail relativi all’ultimo quinquennio su un totale di 1.256 decessi registrati su scala nazionale, si segnalano 442 infortuni mortali di lavoratori anziani. Quest’ultimi sono una parte crescente della forza lavoro, per cui la gestione della salute e sicurezza per lavoratori in età avanzata è divenuta una priorità”.