Farmaco BSP, la Federlazio Latina lancia ultimatum all’AIFA

LATINA – La Federlazio Latina rende noto che aderirà al flash mob di sabato 6 febbraio indetto dalla CISL, se l’AIFA (Agenzia Italiana per il Farmaco) non autorizzerà la somministrazione degli anticorpi monoclonali. Il farmaco che combatte il Covid è infatti prodotto dall’azienda pontina BSP Pharmaceuticals, ma ad oggi è destinato solo all’esportazione.

Le recenti dichiarazioni del fondatore e presidente della Bsp Pharmaceutical Aldo Braca, stanno letteralmente scuotendo un sistema penalizzante anche per il nostro Paese: “Li inviamo in tutto il mondo, ma in Italia se faccio uscire una fiala dal cancello mi arrestano”.

Dopo tali vicissitudini, anche la Federlazio si schiera e lancia un ultimatum all’AIFA. “In periodi convulsi come quelli che stiamo vivendo ci può stare che qualcosa sfugga o subisca ritardi nell’applicazione. Ma se questo qualcosa è un farmaco che può, ed è stato dimostrato dai fatti, ridurre i rischi di decesso da Covid nel 70% dei casi, allora la svista è molto grave – dichiarano in un comunicato il presidente della Federlazio Latina, Marco Picca ed il direttore Claudio Malagola.

Se poi si aggiunge – proseguono dall’Associazione – che proprio nel nostro paese, e più specificamente a Latina, viene prodotto questo farmaco, già oggi utilizzato da Stati Uniti, Canada, Israele, Inghilterra, Ungheria e Germania, allora risulta veramente incomprensibile come l’AIFA ancora non abbia dato l’autorizzazione alla somministrazione ma abbia pubblicato, poco più di dieci giorni fa, il bando per lo studio clinico sugli anticorpi che può durare fino a 12 mesi! Le proprietà di questo farmaco sono ormai riconosciute e testate dai paesi che già li utilizzano. Ci sono sollecitazioni da parte di importanti infettivologi come il Prof. Burioni o il Prof. Bassetti che ancora oggi non si danno spiegazione di come ancora l’Aifa non abbia autorizzato l’uso in Italia. La Germania che, pensando al bene dei propri cittadini, non ha atteso l’autorizzazione dall’Europa, ha stanziato 400 milioni di euro per l’acquisto del medicinale. Questi farmaci vengono prodotti dalla BSP Pharmaceuticals S.p.A., una delle aziende farmaceutiche del nostro territorio e che oggi produce il farmaco della Eli Lylli per molti paesi del mondo tranne che per l’Italia”.