Fase 2, incontro con Zingaretti. Acampora: “Servono protocolli utili, snelli e compatibili”

Si è parlato di Fase 2 nell’incontro in videoconferenza tra il Governatore del Lazio, Nicola Zingaretti, e le associazioni di categoria, i sindacati e i prefetti.

Il piano di riapertura delle attività del Lazio sarà varato successivamente a quello nazionale che il Governo licenzierà nelle prossime 48 ore.

Sulla falsariga di quanto già fatto da altre Regioni nei precedenti giorni, Zingaretti ha previsto per alcune attività l’obbligo di indossare i Dpi, per altre, invece, azioni da mettere in campo che dovranno osservare prudenza, prevenzione, protezione e progettazione. La riapertura di negozi, bar e ristoranti dovranno dunque osservare cautela e le disposizioni sulle distanze sociali (da 1 metro e 50 ai 2 metri) all’interno dei locali riorganizzando gli spazi.

Questo varrà anche per i lavoratori delle industrie, per i quali ci sarà la misurazione della temperatura, la rotazione e la mappatura dei contagi per controllare da vicino la situazione. Le linee guida dettate saranno poi riviste e riadattate in base alle esigenze di ogni territorio. Dunque si punta a tornare alla normalità lavorativa a piccoli passi tenendo ben presente che la salute viene prima di ogni altro aspetto.

“Noi siamo già al lavoro – ha commentato il presidente Confcommercio Lazio e consigliere nazionale di Confcommercio Giovanni Acampora – con interlocuzioni a livello nazionale con il presidente Sangalli e le rappresentanze delle categorie e pronti con protocolli di autoregolamentazione per rappresentare le specificità dei singoli comparti”.

L’obiettivo è quello di “rimetterci in moto prima possibile per evitare il collasso irreversibile del sistema; già si stima in circa 50mila le attività della ristorazione che non saranno in grado di riaprire (fonte Fipe)”.

Ed allora “subito tavoli di confronto regionali e territoriali tra rappresentanze datoriali e sindacali per affrontare le singole specificità avendo come riferimento il protocollo del 14 marzo che ha consentito relativamente al settore alimentare di garantire un servizio essenziale in condizioni di assoluta sicurezza”.

“Fare presto, ma fare bene, ripartire in sicurezza con linee guida nazionali e accordi territoriali, tenendo conto delle difficoltà delle imprese che hanno già pagato un prezzo altissimo. Che le prescrizioni ed i protocolli – ha concluso Acampora – siano utili, snelli e compatibili”.