Giachetti, il Pd e Italia Bella. L’incontro alla Feltrinelli di Latina guadando dentro e fuori il partito locale e nazionale

Al centro dell’incontro di ieri la politica. Quella sana, bella, dettata dalla passione, dalla voglia di impegnarsi per migliorare il Paese nel quale si vive. Roberto Giachetti ha trasmesso questo ai tanti presenti ieri alla Feltrinelli di Latina, parlando del suo libro e delle stretta attualità politica. Con una breve introduzione il segretario comunale del Pd Alessandro Cozzolino ha ribadito come “il Pd di Latina ha deciso di ripartire dal confronto con i cittadini e momenti come quello della settimana scorsa al circolo cittadino o come quello di oggi (ieri per chi legge, ndr) con Roberto sono indispensabili per rimettere al centro la partecipazione e l’impegno di chi vuole contribuire a creare una vera alternativa al governo gialloverde di Salvini e Di Maio”. Poi le domande del giornalista Lidano Grassucci, che citando parti del libro “Sigaro, politica e libertà” scritto dal deputato Dem hanno consentito anche lo sviluppo di una discussione improntata sui risultati dei governi a guida Pd, ma anche della situazione odierna del partito e di come ripartire sul futuro. “Non è possibile – afferma Giachetti – che dentro il nostro partito ognuno si senta in diritto di fare come vuole anche dopo che si sono riuniti gli organismi direttivi e si sono prese delle decisioni. Ognuno fa la sua battaglia nelle sedi opportune, ma chi la perde deve adeguarsi e fare squadra”. L’applauso è scrosciante segno di un popolo che non ne può più delle divisioni nel centrosinistra e la cui mente vola inevitabilmente al referendum del 4 dicembre. Ma Giachetti è critico anche per come si sta sviluppando la discussione nel l’assemblea nazionale. “Questo era il momento di indire il congresso, di parlare come stiamo facendo oggi con le persone, di capire quali progetti mettere in campo e quali seguire. Calenda lancia un’idea che non condivido, ma che spero diventi una tesi congressuale, così come quella di Zingaretti”. A quel punto la domanda è d’obbligo e arriva da un ragazzo del pubblico, Matteo: “Roberto hai pensato di candidarti alla segreteria nazionale?” Secca la risposta di Giachetti. “Non è nelle mie intenzioni in questo momento, quello che faccio è andare sui territori per cercare di riallacciare il rapporto con la nostra gente. Dopodiché ti dico che non avevo neanche pensato di candidarmi a sindaco di Roma fino a quando non ho visto la situazione che si stava creando e che non mi piaceva. Quindi vediamo come si svilupperà la situazione nazionale e decideremo.”
I giornalisti in sala però non possono non notare la nascita di un’associazione che fa a lui riferimento e che l’interessato smentisce essere una nuova corrente, Italia Bella. “Un modo per far impegnare persone che non sono pronte a farlo direttamente nel Pd ma che hanno energie che non possiamo disperdere”.