Goretti “finto” Dea, ospedale di Latina marginale nell’atto aziendale Asl. Forza Italia “sveglia” il dottor sindaco

L’ospedale Santa Maria Goretti di Latina dovrebbe essere un Dea di II livello, ma questa è un’attribuzione che sta solo sulla carta. La realtà è ben diversa”. A dirlo sono Giorgio Ialongo e Giovanna Miele, consiglieri comunali di Forza Italia a Latina.

“L’atto aziendale proposto dalla Asl di Latina e sottoscritto anche dal sindaco Damiano Coletta sembra dare poca importanza al Goretti – aggiungono i due – l’ospedale del capoluogo pontino è Dea di II livello da giugno 2015, ma la verità è che ha delle carenze funzionali e strutturali che sono inaccettabili per la struttura sanitaria principale della provincia e della seconda città del Lazio. basta frequentarlo, confrontarsi con medici e pazienti per rendersene conto”.

“Pensiamo per esempio alla mancanza di una strumentazione radiologica adatta – proseguono Ialongo e Miele – Il reparto di radiologia inoltre è al primo piano e non al piano terra, adiacente al pronto soccorso. Non esiste più un reparto dedicato ai detenuti, che sono costretti a stare insieme agli altri degenti, quando invece il loro caso richiederebbe una maggiore tutela per questioni di riservatezza e sicurezza. Anche il numero di ascensori ci pare decisamente esiguo, che non divide i cosiddetti ‘percorsi puliti’ dai ‘percorsi sporchi’”.

“La situazione del personale ci lascia perplessi – aggiungono i due esponenti di Forza Italia – basti pensare a emodinamica, un reparto fondamentale per salvare la vita dei pazienti colpiti da attacco cardiaco. Ebbene le persone che vi operano sono inquadrate con contratti precari, alla scadenza rischiano di non venire riconfermate né sostituite da personale altrettanto specializzato. Sono invece chiamati ad intervenire medici e personale sanitario proveniente da altri reparti. È evidente che c’è una carenza di organico che investe tutti i reparti. E in questo contesto già difficile la Regione Lazio ha sancito che la Asl di Latina non è autorizzata a stabilizzare i precari, come indica Zingaretti nel decreto approvato a fine dicembre 2016, e contrariamente a quanto disposto da precedenti normative (art.1, comma 543, ex L.208/2015)”.

Per quanto riguarda infine la struttura, i consiglieri di Forza Italia si dicono stupefatti per “le condizioni fatiscenti di tubature e fognature, che permettono il proliferare di batteri che possono essere pericolosi per la salute”. Per non parlare poi della camera mortuaria che secondo Ialongo e Miele “non è affatto adeguata”. “Ci è stato segnalato – affermano – che le salme spesso vengono conservate nelle celle frigorifere in modi non consoni proprio per mancanza di spazi. Tralasciamo di elencare per l’ennesima volta le condizioni insostenibili del Pronto Soccorso, perennemente sovraffollato per essere rimasto praticamente l’unico punto di riferimento di tutta la provincia”.

“Questo atto aziendale ha posto rilevanza sulle strutture amministrative e sull’assistenza sanitaria territoriale. Comprendiamo l’importanza della scelta – concludono i due consiglieri di opposizione – ma ci sembra invece che troppa poca considerazione è stata riservata all’Ospedale di Latina, unico polo di tutta la provincia dopo la chiusura delle altre strutture presenti sul territorio. Le condizioni del Santa Maria Goretti sono inadeguate, e non siamo i soli a dirlo. Siamo convinti che anche il sindaco, in quanto cardiologo della struttura, ne sia pienamente consapevole, ma adesso che guida la conferenza dei Sindaci sulla Sanità vorremo sapere come intende affrontare il tema con la Asl e la Regione Lazio. Ci attendiamo una risposta perché questa situazione non è sostenibile, né per i pazienti che la vivono, tantomeno per dottori e personale sanitario chiamati a fare l’impossibile e al quale va il nostro sostegno per l’importante compito svolto, pur tra mille difficoltà”.

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I consiglieri comunali Giovanna Miele e Giorgio Ialongo