Governo del territorio a Latina, il pressing degli ordini professionali

Da sinistra: Emilio Ranieri, Francesco Castaldo e Damiano Coletta

I temi del governo del territorio di Latina in un confronto serrato tra gli ordini professionali e l’amministrazione comunale.

Sono tornati al pettine degli architetti, degli ingegneri, dei geometri e dei periti industriali i nodi della pianificazione urbanistica, dell’edilizia, della rigenerazione urbana e dello sviluppo della Marina, in un incontro tenuto il 24 settembre a cui seguirà una seconda puntata che sarà incentrata sulla manutenzione urbana, del verde, del decoro e della città sostenibile.

Nell’ampio dibattito, a cui hanno partecipato il sindaco Damiano Coletta, gli assessori Francesco Castaldo ed Emilio Ranieri e l’architetto Eleonora Daga, dirigente dell’Urbanistica del Comune di Latina, sono stati affrontati anche gli argomenti dell’equo compenso, del ricorso al Mepa per la selezione dei professionisti e delle direttive Anac.

I professionisti hanno chiesto un deciso impegno all’amministrazione per rendere omogenee le interpretazione dei singoli casi edilizi, lamentando che allo stato attuale non si può  far affidamento su risposte celeri  ed univoche, sia per il territorio urbano che per le zone agricole.  Gli stessi  hanno anche ipotizzando una  propria collaborazione costante con il Comune per arrivare  a garantire  un servizio di consulenza degli Ordini per i propri iscritti  che semplifichi  affettivamente lo svolgimento della professione da un lato e  il lavoro di controllo dell’amministrazione dall’altro. Un lavoro che veda anche una raccolta ragionata dei casi che presentano specificità particolari, utili come esempi di orientamento immediato.

Gli ordini professionali, rappresentati dai presidenti Massimo Rosolini, Giovanni Andrea Pol, Sandro Mascitti, Giudo Massarella, hanno chiesto al Comune di Latina di uniformarsi alla normativa sull’equo compenso, che che impone agli enti di non rilasciare autorizzazioni edilizie in mancanza della dichiarazione di avvenuto pagamento degli onorari professionali.

I professionisti hanno manifestato la loro contrarietà di principio al Mepa (mercato elettronico per le pubbliche amministrazioni) nella selezione dei professionisti da incaricare per prestazioni richieste dall’ente pubblico. “Su questo punto – fanno sapere gli ordini professionali – si è registrata la volontà di approfondire i termini legislativi dell’argomento  in vista di un suo possibile superamento”.

Il consiglio dell’Ordine degli architetti, in particolare, ha chiesto all’amministrazione di procedere quanto più è possibile nella realizzazione di opere pubbliche al concorso di progettazione in due gradi così come previsto dal Codice degli Appalti, che garantisce la maggior democraticità di accesso  dei più giovani alla competizione e il massimo di efficacia e trasparenza per la pubblica amministrazione.

Condanata da parte degli ordini la pratica di accettare offerte al massimo ribasso per servizi dei professionisti che vedono ribassi inammissibili i quali  ledono la leale concorrenza e viziano la qualità della prestazione. E’ stato chiesto all’amministrazione comunale che tutti gli avvisi per Lavori Pubblici siano tempestivamente comunicati agli Ordini perché possano diffonderli agli iscritti in tempo realmente utile.

Per quanto riguarda l’obbligatorietà  dell’invio on-line delle pratiche edilizie, gli ordini professionali hanno ottenuto una proroga fino alla fine dell’anno in corso, in modo da accompagnare meglio i professionisti  verso un cambiamento importantissimo e ormai obbligatorio.

Il tema della pianificazione è stato oggetto di un lungo confronto tra i professionisti e l’assessore all’Urbanistica, il quale ha tenuto a precisare che il lavoro non è fermo, ma continua sui piani non  annullati. I professionisti hanno ribadito la loro posizione sull’argomento: “Non è giusto confondere i percorsi della magistratura con quelli dell’amministrazione pubblica. Le due azioni hanno terreni diversi e attuano due differenti tutele dell’interesse generale, ambedue urgenti. L’ amministrazione comunale valuta l’assetto urbano sul piano tecnico e sociale e se annulla uno strumento deve contestualmente attuarne la sostituzione per non lasciare il territorio senza norme”.

Per quanto riguarda la rigenerazione urbana (L.R.7/17) i professionisti hanno affermato che è uno strumento da usare subito, ma che non può surrogare la pianificazione ordinaria la quale deve avere il suo corso. L’assessore Castaldo, a tal proposito, ha annunciato la imminente presentazione di una delibera specifica sulla rigenerazione urbana.

Dunque, il tema della Marina di Latina come argomento strategico per lo sviluppo della città. I professionisti hanno sollecitato la valutazione degli strumenti più opportuni di intervento sulla scorta di tutto quello che il Comune di Latina ha tentato nei decenni passati, come il Concorso Internazionale d’idee del 2006, e le ricognizioni successivamente attuate.

I professionisti hanno sollecitato, inoltre, l’esecutività dell’annunciato Ufficio di Piano dal quale “ci si aspetta una ricognizione esatta dello stato di fatto urbanistico a servizio di qualunque intervento,  piuttosto che una ‘centrale di progettazione’ che si sostituirebbe dannosamente  alla collaborazione dell’ente con i professionisti senza riuscire a coprire le esigenze della città”.

“Sui criteri e sul metodo di selezione dei professionisti da incaricare si è chiesta – fanno sapere gli ordini – la massima condivisione e la comune interpretazione di norme di legge e direttive Anac”

Gli incontri tra professionisti e amministrazione comunale riprenderanno a breve su altri argomenti. L’intenzione è quella di dare al confronto una cadenza periodica costante sulla scorta di specifiche questioni che i professionisti individueranno come urgenti e comunicheranno all’Ente.