Il gruppo consiliare del PD di Latina è intervenuto riguardo l’approvazione del Documento Unico di Programmazione da parte dell’amministrazione. Un documento importante che dovrebbe sintetizzare la visione che si intende dare alla città, ma nella carta approvata in aula non c’è nulla di tutto ciò. E’ questo che ribadiscono Valeria Campagna, Daniela Fiore e Leonardo Magliocchi che esprimono il proprio disappunto con la seguente nota:
“La carenza di visione di questa Destra, d’altronde, si era già denotata in campagna elettorale prima e nelle linee di mandato poi. Per non parlare poi – aggiungono – del metodo lacunoso con cui si è arrivati a questo giorno. Come l’errore nel calendarizzare il punto sul DUP senza rispettare l’obbligo di legge dei 30 giorni di pubblicazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche. Sorprende, tra le altre cose, il silenzioso placet dei gruppi di centrodestra nell’avallare un DUP senza posizioni politiche, schiacciato sul PNRR e sulla continuità amministrativa. L’assenza degli Assessori quando, questa mattina, è stato illustrato il documento dall’ingegner Marcheselli (perché un tecnico a presentare un documento politico?) è un altro segnale grave di come l’amministrazione si è mal approcciata alla lavorazione del DUP”.
Nel merito nel documento, il gruppo consiliare dem fa notare: “La mancanza di visione si riscontra in varie materie. Come per l’isola pedonale, su cui ancora non si è sciolta la riserva ma ci si è limitati a promettere una ‘rimodulazione’ che può significare tutto o nulla. Nessuna idea anche sul centro storico: cosa ne sarà del garage Ruspi, del mercato annonario e della Banca d’Italia? L’amministrazione chiarisca se vuole fare dell’edificio di piazza della Libertà un semplice agglomerato di uffici, perdendo quindi l’occasione storica di creare un vero polo sociale per la città. Il centro città, al momento, può contare a livello sociale solamente su una biblioteca in formato ridotto: a quando, i lavori di ampliamento della struttura? L’ala maggioritaria della biblioteca, a sette mesi dalla sua riapertura, è ancora inagibile”.
E ancora: “Nessun accenno alle politiche culturali (l’assenza di un assessorato, d’altronde, denota già la non importanza che l’amministrazione riconosce alla materia); alle politiche giovanili e al disagio giovanile; alla valorizzazione dei borghi e delle periferie; alle politiche ambientali e per i trasporti. Insomma: la maggioranza di Destra – concludono – ha approvato, senza il coraggio di contestare nulla, il DUP del niente”.