Il sogno del nuovo ospedale di Ance Latina è oggi su carta, tra verde e luce

Un ospedale che ha alla base della sua progettazione le idee della luce e del verde, ma che prevede anche, tra le altre cose, un parcheggio di 700 auto che si può facilmente riconvertire in un pronto soccorso di emergenza con 200 posto letto.  Insomma l’ospedale del futuro. È quello progettato dall’Ance di Latina.

Questa sera in conferenza stampa all’hotel Europa i rendering sono stati presentati alla città.

Il presidente dell’Associazione nazionale costruttori edili di Latina, Pierantonio Palluzzi, ha anche spiegato che, con una sinergia tra le istituzioni, potrebbe vedere la luce nel 2024. “Il Santa Maria Goretti – ha detto – è nato il 23 marzo 1964. Nel 2024 compie 60 anni. Ha fatto il suo corso e deve essere sostituito.  Se facciamo squadra con le istituzioni il 23 marzo 1964 potrebbe essere il giorno dell’inaugurazione”.

Il progetto che è preliminare e quindi non ancora esecutivo, è previsto su un’area vicina alla rotonda di Borgo Piave. Se sarà realizzata la nuova autostrada Roma – Latina partirà da lì. Da lì è veloce anche il collegamento con il mare.

La zona è stata scelta rispettando una visione del passato. Il piano regolatore infatti prevede nell’area una struttura ospedaliera. Inoltre la proprietà dei terreni è della Regione Lazio.

“Qualcuno – ha continuato Palluzzi – ci ha detto che era tempo perso. Ma questo è il paese dei piccoli imprenditori. Noi abbiamo avuto un’idea e vorremmo realizzarla”.

Per capire come realizzare un moderno ospedale, flessibile e adeguato alle nuove sfide è stato chiamato uno dei massimi esperti in Italia, Francesco Enrichens. “Ho da subito notato e apprezzato la grande disponibilità di un intero territorio verso una sanità che sta veramente cambiando”. Così ha iniziato a studiare la domanda e l’offerta sanitaria nella provincia di Latina. Uno dei dati da cui è partito sono i ricoveri l’anno, poco più di 60mila. Di questi però meno della metà avvengono in strutture della Asl. Gli altri in strutture private, 18mila fuori dalla provincia pontina e 5mila fuori regione.

“L’obiettivo è permettere a tutti di rivolgersi alla Asl e di trovare strutture e cure adeguate. E poi – ha continuato Enrichens – abbiamo pensato ad un ospedale che ruoti intorno alle esigenze del malato che deve muoversi il meno possibile. Il Covid ci ha ricordato che è necessario separare i percorsi. Il nostro ospedale sarà diviso – prendendo esempio fa questa emergenza sanitaria in atto, in due o più livelli”.

La hall invece è stata intesa come una piazza, un luogo di incontro, di compartecipazione.

Hanno quindi preso la parola l’architetto Massimo Rosolini e all’ingegnere Giovanni Andrea Pol che hanno elaborato il progetto del nuovo ospedale.  “Dall’imprenditoria privata – ha commentato Rosolini – arriva una proposta di grande valore. È un momento storico”. Poi ha affrontato il tema da punto di vista tecnico: “Il problema della collocazione urbanistica è praticamente nulla. Il prg prevede già lì una struttura ospedaliera. Quindi abbiamo operato in modo tranquillo sulla fattibilità urbanistica, almeno in questa prima analisi”.

Ance ha voluto in questo modo dare un segnale chiaro sul tema, in maniera concreta e spingendosi verso una fase sostanzialmente operativa, impegnandosi anche economicamente oltre che con il personale dei propri uffici e incaricando dei tecnici esterni. “È una proposta alla Asl e alla Regione – ha concluso Palluzzi -ai committenti. Che potranno decidere se e come utilizzarlo. Noi ci crediamo fortemente e l’idea è stata accolta da più parti in città”.