Il teatro romano e altri “gioielli” nel futuro di Terracina. Le risorse impegnate

Recupero e rifunzionalizzazione del teatro romano: una svolta per il futuro di Terracina“. Lo ha detto oggi il sindaco Roberta Tintari nel corso della conferenza stampa organizzata per la presentazione della ripresa dei lavori della struttura che si affaccia in piazza del municipio risalente al I secolo dopo Cristo.

“Il progetto – ha affermato Tintari – rappresenta uno degli obiettivi principali della nostra Amministrazione perché non si tratta solo di un’inestimabile testimonianza di un passato straordinario, ma è soprattutto la chiave del futuro di questa città che sarà completamente stravolta dalla rinascita di un polo di produzione culturale e di civiltà come forse non ne abbiamo mai visti in questo territorio”.

Il sindaco ha ringraziato il Ministero dei Beni Culturali per aver dato credito e risorse a questa impresa e la Soprintendenza per le Belle Arti e Paesaggio per le Province di Frosinone, Latina e Rieti per aver sposato con impegno e altissima professionalità l’idea del recupero del Teatro, accompagnando e consigliando l’Amministrazione nel lungo percorso.

“L’avvio di questa avventura ricca di fascino e di ostacoli superati, lo dobbiamo alla capacità visionaria di Procaccini – ha aggiunto Tintari – che da sindaco ha contagiato tutti nel perseguimento di questo sogno che consegnerà Terracina alla ribalta internazionale per sempre. Finché ci sarà questa Amministrazione garantiamo la volontà e l’impegno di realizzarlo chiedendo alla città di esserne partecipe e protagonista”.

Presente in conferenza stampa anche l’ex primo cittadino, oggi eurodeputato di Fratelli d’Italia: “E’ uno dei giorni più belli della mia vita – ha detto Nicola Procaccini -; prende corpo il sogno che coltivo da quasi dieci anni e il giorno in cui verrà inaugurato il teatro vorrò godermi lo spettacolo dall’ultima fila, dall’alto, senza essere disturbato, per gustarmi fino in fondo questa impresa. Abbiamo affrontato traversie e critiche, ma abbiamo gettato il cuore oltre l’ostacolo perché il ‘nostro’ teatro è uno dei pochi al mondo che i Romani hanno realizzato nel centro abitato di una città, per di più sul ciglio della ‘Regina Viarum’”.

La direttrice della Soprintendenza Paola Refice, ha sottolineato l’impegno della Soprintendenza per il teatro romano e per l’intera area del Centro Storico Alto annunciando la consistenza delle risorse disponibili: “Due milioni per il teatro che serviranno al prosieguo degli scavi e per la sua rifunzionalizzazione. Già firmato il contratto e a giorni partiranno i lavori. Ottocentomila euro per il restauro della Chiesa del Purgatorio: anche qui stipulato il contratto, lavori a brevissimo. Quindi il Tempio delle Tre Celle, il cosiddetto Capitolium, per il quale sono stati stanziati 250.000 euro per la riqualificazione più altri 250.000, da confermare nelle prossime settimane, per ulteriori interventi. Per la Chiesa dell’Annunziata 500 mila euro a disposizione: progetto pronto, manca solo l’approvazione del Genio Civile e poi partirà la gara. Quasi 4 milioni di euro destinati al recupero del patrimonio storico-archeologico di una città come Terracina costituiscono uno straordinario investimento che lo Stato sta effettuando su questo territorio. Senza contrattempi, già entro un anno il Centro Storico di Terracina cambierà volto ed entro tre anni il Teatro dovrebbe essere pronto”.

“Un lavoro straordinario, frutto della piena collaborazione tra Soprintendenza e Comune di Terracina – ha commentato Francesco Di Mario, l’archeologo della Soprintendenza che segue gli interventi -. Ora riprenderemo gli scavi per liberare il teatro dall’attuale copertura terrosa, sotto la quale sono certo di trovare altri preziosissimi reperti, e portare a termine il restauro totale. Posso tranquillamente affermare che si tratta di un sito che ha caratteristiche pressoché uniche al mondo per la sua collocazione e la storia di questo territorio. Nella nostra esperienza professionale racconteremo di questa impresa che occuperà un posto preminente nel lavoro di tutti noi”.