Imprese: arriva il Rating di Sostenibilità ESG

Economia 

Rubrica settimanale 

A cura di Ivan Simeone

i.simeone@virgilio.it

Ivan Simeone

La situazione per l’accesso al credito, da parte delle imprese ed attività, si fa sempre più articolata. Già i problemi non mancano ma oggi la situazione si va a complicare sempre di più. Mi riferisco principalmente alle micro e piccole attività imprenditoriali.

Da un verso il “sistema” delle garanzie si fa più raffinato ed in linea con quelle che sono le politiche europee, portando di fatto ad aziende più solide e sane; dall’altro ci troviamo ad un appesantimento economico e burocratico sempre più stringente. 

Certamente è una visione di “cultura d’impresa” che sta cambiando sempre più. 

Oggi gli Istituti bancari e finanziari, per concedere credito, non solo “leggono” i dati di bilancio (minimo bisogna avere tre bilanci consolidati) dell’attività, ma vogliono vedere le capacità future di produzione. 

Il “Business Plan”, fino a poco tempo fa riservato esclusivamente alle neo imprese ed alle start up, oggi diviene uno strumento indispensabile per ogni operazione finanziaria. Oggi bisogna valutare nei dettagli la possibile crescita futura anche con valutazioni legate alla sostenibilità. 

Ecco che è nata la certificazione di sostenibilità, è nato il “Rating ESG” che qualifica o dequalifica l’azienda e la sua capacità di crescita futura, andando a condizionare la concessione di nuovo credito. Questo aspetto, per le grandi imprese è quasi una necessità ed una conditio sine qu non. Per le piccole attività è ancora un valore aggiunto.

Ma cosa è il “Rating ESG di Sostenibilità”?

Il significato è ancora un tantino fluido. ESG sta per Environmental (ambiente), Social (società) e Governance che sono i tre ambiti di analisi che vanno ad integrarsi tra loro e vanno a valutare una azienda ed il rischio per gli investitori e la conseguente capacità di produrre utili. I fattori in questione, tradizionalmente, non fanno parte delle analisi finanziarie aziendali ma hanno una importante ricaduta gestionale e produttiva. 

I criteri racchiusi nell’acronimo ESG, possiamo sintetizzarli nei criteri ambientali, ovvero come una azienda gestisce le dinamiche ambientali interne come emissioni, gestione e smaltimento dei rifiuti, il rapporto diretto e indiretto con l’ambiente. Abbiamo poi i cosiddetti criteri sociali che focalizzano il rapporto azienda-dipendenti, la questione legata all’inclusione, alla salute del proprio personale, le differenze di genere. 

A tal proposito è bene evidenziare che la Regione Lazio ha istituito una certificazione di genere per le imprese, definita “Bollino Rosa” che avvantaggerà le aziende virtuose in alcuni bandi ed altre agevolazioni fiscali. Ultimo aspetto è il criterio legato alla gestione dell’azienda, alla propria Governance. Certificazione che va ad affiancarsi alla “Certificazione di Parità di Genere”.

Un corretto o meno criterio integrato dei fattori ESG, di fatto, può influire sulla capacità futura di produzione di una azienda. Da qui una inevitabile ricaduta sulle stime finanziarie e capacità di accesso al credito. Tutto questo deve essere necessariamente valutato nei piani di sviluppo aziendale, nel Business Plan che va così ad arricchirsi di nuovi elementi di valutazione.

Per una corretta valutazione del Rating ESG, bisogna riferirsi a quelle Agenzie specializzate ed autorizzate. Attività di analisi e di preparazione alla certificazione, vengono condotte da Società di consulenza e dai più importanti Confidi di garanzia.

“Il rating ESG (o rating di sostenibilità) è un giudizio sintetico che certifica la solidità di un emittente, di un titolo o di un fondo dal punto di vista delle performance ambientali, sociali, e di governance. È complementare al rating tradizionale, che tiene in considerazione le sole variabili economico-finanziarie: lo scopo è aumentare le informazioni disponibili e quindi migliorare le valutazioni e le scelte d’investimento conseguenti. I rating ESG vengono elaborati da agenzie di rating specializzate nella raccolta e nell’analisi di dati sugli aspetti di sostenibilità dell’attività delle imprese.” (dal Forum Finanza Sostenibile)

Dinanzi a questo scenario, in continua evoluzione, vi è sempre più la necessità di affiancare l’attività d’impresa a consulenti e Organizzazioni dedicate. Anche questo è il ruolo della Associazioni di Categoria datoriali che devono essere selezionate per esperienza e serietà professionale. Ricordiamoci sempre che dietro alle sigle ci sono uomini e donne, professionisti che, con la loro storia, fanno la differenza.