“Ladra d’Amore”: stupro, ninfomania e anoressia nel libro di Maria Carla Forte

Con il romanzo “Ladra d’Amore”, torna in libreria la scrittrice fondana Maria Carla Forte, consegnando al lettore una storia di rinascita.
La protagonista è Eva, anziana donna che riavvolge il nastro e ritorna nel passato, per raccontare le esperienze di dolore vissute nella propria vita, scaturite come risposta allo stupro subito in adolescenza. Nell’età in cui si dovrebbe crescere per chi si affaccia alla vita con spensieratezza e tanti sogni da custodire, la violenza spegne la luce della sua anima. Eva diventa prigioniera in una coazione a ripetere, tentando di colmare il vuoto d’amore con la ninfomania.

La perversione diventa il suo mantra. La sessualità, perpetuata con ostinata determinazione, crea nella sua mente una spirale infernale. Nel vecchio che muore c’è il nuovo che nasce: in questo monito trova la sua riabilitazione.

Lo scritto è il risultato ottenuto grazie all’abile penna della scrittrice, grazie alle sue competenze nello scandagliare l’animo umano.

Maria Carla Forte è, infatti, un’insegnante e pedagogista clinica. Grazie all’insegnamento ha acquisito un bagaglio di esperienze che hanno favorito la scrittura, con la professione di pedagogista clinica, ha potuto esperire il mondo dell’anima e farne tesoro per questo romanzo.

Ad alimentare la sua scrittura sono state anche le esperienze singolari di vita che, per un ventennio, l’hanno vista seguire le orme del marito, impegnato nell’alta ingegneria in giro per il mondo.

Il libro ha già suscitato ampio interesse, come testimoniano le recensioni e i numerosi commenti dei lettori pubblicati sulla pagina Facebook della casa editrice.